David Bowie. Il nero testamento del Duca Bianco

Quando si deve parlare di Leggende non è mai semplice e mea culpa per non aver approfondito meglio le caratteristiche di questo personaggio nel corso degli anni. Come sappiamo tutti, purtroppo, il 10 Gennaio è venuto a mancare David Bowie, al secolo David Robert Jones.

Di lui conoscevo solo le canzoni più popolare tipo Heroes, Life on Mars?, Space Oddity, Starman e Ziggy Stardust insomma le più radiofoniche o perlomeno quelle che mi è capitato di sentire più frequentemente. Solo in questi giorni ho scoperto la sua carriera d’ attore, lo ricordavo solo in un cameo nel film Zoolander, regia di Ben Stiller (2001) ma la sua filmografia è vastissima.

Per citarne alcuni:
L’uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth), regia di Nicolas Roeg (1976)
Christiane F.: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (Christiane F.: Wir Kinder vom Bahnhof Zoo), regia di Ulrich Edel (1981) (cameo) della quale Heroes ne è colonna sonora
Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence), regia di Nagisa Oshima (1983)
L’ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ), regia di Martin Scorsese (1988)
Il mio West, regia di Giovanni Veronesi (1998)
The Prestige, regia di Christopher Nolan (2006)

Quello che voglio provare a fare oggi è recensire il suo testamento musicale ovvero il suo ultimo album, Black Star. Uscito l’8 gennaio 2016, contiene 7 tracce e l’album è stato preceduto da due singoli, il primo è uscito il 20 novembre 2015, Blackstar, e il secondo, Lazarus, uscito il 18 dicembre 2015.
Genere: Art rock, Fusion, Rock sperimentale. In queste sette tracce c’è tutto Bowie e i richiami ai suoi alter ego sono fortissimi. Non v’è molto da dire, se siete amanti di Bowie, è semplicemente la sua eredità musicale. Sembrerà populista ma… buon viaggio Ziggy.

Civins