Intervista a Viviana Leo: Questo piccolo grande errore

Questo piccolo grande errore di Viviana Leo ed edito da Newton Compton è una lettura fresca e divertente. Letto e recensito il romanzo, ho avuto modo di partecipare alla presentazione del libro a Lecce, nella terra dell’autrice e così conoscerla. Da qui ho deciso di proporle questa intervista.

Un estratto
Steven tirò il braccio e lei si spostò verso di lui.
Lucy si alzò, si guardò la mano ma non vide nulla. Strattonò con tutta la forza che aveva e Steven si piegò in avanti. «Oh no», mormorò. «No, no, no…». Si toccò il polso e avvertì qualcosa sulla pelle, come un filo. Al tatto sembrava quasi cotone. Poi, all’improvviso, come se lo avesse evocato, sotto i loro occhi stupiti, comparve: un filo rosso sangue, lungo circa sette, otto metri, legato ai loro polsi. Steven lo guardò orripilato.
«Ora mi credi?», urlò la giovane strattonandolo ancora. D’un tratto si era risvegliata dal torpore e aveva capito di essere in un incubo. Un tremendo incubo. Steven guardava ancora incredulo prima il suo polso, poi quello di lei. Toccò anche lui quel filo, con prudenza, come se potesse in qualche modo restarne ferito.
«Non è possibile…», continuava a sussurrare. «Forse possiamo spezzarlo». Lucy si diresse in cucina con lui al seguito e prese un grosso paio di forbici. Cercò di tagliare il filo ma inutilmente. Sembrava che fosse fatto d’acciaio perché le forbici non riuscivano a spezzarlo in nessun modo.
«Da’ qua», disse Steven, spazientito. Le prese le forbici dalle mani e provò anche lui, ma senza risultato,. Allora Lucy afferrò un coltello affilato, quello che solitamente utilizzava per tagliare la carne, ma invano.
«Che diavoleria è questa?». Steven era nero dalla rabbia.
«È inutile!», esclamò disperata la giovane, rivolta più a se stessa che a lui. «È tutto inutile!». Cercò di strapparlo via dal suo polso con un gesto furioso, ma riuscì solo a procurarsi un’escoriazione sulla pelle. Mentre si affannava, ricordò all’improvviso le ultime parole pronunciate dal mago la sera prima e un brivido freddo le percorse la schiena. «Siamo legati», disse a bocca asciutta. «Ed è tutta colpa mia».
Non era un sogno, come aveva creduto all’inizio, era un terribile incubo.
(da Viviana Leo, Questo piccolo grande errore, pp.24-25)

L’intervista
Partiamo da una domanda forse tra le più banali e abusate, giusto per rompere il ghiaccio. Da dove nasce l’idea su cui si sviluppa la trama di “Questo piccolo grande errore”?
Ciao! L’idea nasce dal fatto che ognuno di noi credo abbia un cantante o un attore preferito e penso che ognuno di noi si sia chiesto come sarebbe viverlo, averlo accanto o parlarci. Bene, da qui nascono Steven, Lucy e la loro convivenza forzata.

Viviana Leo crede nella magia e che ci possa essere davvero una persona a noi destinata, a cui siamo legati dal fantomatico filo rosso?
Uhmmm Viviana Leo non crede nella magia ma, come ho sempre detto, crede nella magia delle piccole cose: un sorriso, un gesto d’affetto, un piccolo pensiero. Per quanto riguarda invece il destino sì, ci credo, penso che ognuno di noi abbia alcune pagine già scritte e che debba incontrare determinate persone nel corso della vita, nel bene e nel male.

C’è un aneddoto particolare che puoi raccontarci, connesso alla stesura del romanzo?
Credo che l’unico aneddoto che posso citarvi è la mia venerazione/ossessione verso un attore. Purtroppo anch’io sono caduta nel vortice nero, quello che travolge tutte le fan che amano un determinato artista. Mi ha divertito molto scrivere questo romanzo perché immaginavo proprio lui e avrei voluto anch’io incontrare un mago come quello della mia storia!

Cosa c’è di te in questo romanzo, nei suoi personaggi?
In questo libro ammetto che c’è molto di me in Lucy: è una mangiona, come me, non ama mettersi in mostra ed è sempre sincera, anche troppo. Tutti difetti che un po’ rappresentano anche me.

Si è soliti dire che un libro non si giudica dalla copertina, ma è inutile fingere che tanto si gioca su titolo e grafica della cover per rendere il prodotto più accattivante, ancora prima di arrivare alla quarta copertina e a scoprirne la trama. Parlaci della scelta della scelta del titolo e della cover.
Purtroppo su cover e titolo ho poco da dire perché sono state scelte della casa editrice. Posso essere sincera però dicendo che io ho approvato la scelta. Questo piccolo grande errore è una frase che si riferisce a ciò che fa Lucy inizialmente, quindi sta bene con il contesto, e la copertina credo che rappresenti bene tutto il contorno magico che permea la storia.

Adesso ti faccio una domanda, forse, orribile. Se dovessi essere tu a valutare “Questo piccolo grande errore” (so che è come chiedere a una madre di giudicare il proprio figlio), riesci a indicarmene un pregio e un difetto?
Oddio, credo di essere poco attendibile! Un pregio è sicuramente la comicità della storia, proprio per i continui battibecchi dei protagonisti che si daranno filo da torcere fino all’ultimo. Un difetto probabilmente l’irrealismo, perché, appunto, ho inserito l’elemento magico all’interno del testo.

E prima di salutarci, l’ultima domanda. So che c’è un nuovo romanzo in cantiere, puoi darci qualche piccola anticipazione in proposito?
In realtà di romanzi ce ne sono due, un new adult e un romanzo contemporaneo. Quello su cui sto lavorando in questo periodo è quello contemporaneo, che tratta un tema a me caro: la violenza sulle donne. Non so se vedrà mai la luce ma se lo farà mi leggerete di certo sotto un’altra veste. Di solito i miei romanzi sono leggeri, questo tratterà argomenti importanti, quindi sarà più impegnativo. Vi terrò di certo aggiornati!

Grazie mille, Viviana, per la tua disponibilità. La redazione di AgorArt ti augura di poter seguire questa strada. Al prossimo romanzo!

Grazie mille a voi!

Sara Foti Sciavaliere
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