Intervista – Domande “sComode” a Marirosa Fedele

Cuciti gli occhi è l’ultimo lavoro della cantante italo-brasiliana Marirosa Fedele, dopo l’album del 2014. L’EP uscito da pochi mesi, è stato preceduto dai singoli Cuciti gli occhi e Fragile lacrima propone cinque brani.

Per conoscere meglio gli artisti di cui si scrive su AgorArt, nasce questa sezione della rubrica di Musica, che è Domande “sComode”, con brevi interviste da cinque domande. A inaugurarla tocca a Marirosa Fedele, complimentandomi con lei.

1. Ti senti cambiata dal tuo lavoro precedente?
M.F.: Quest’ultimo lavoro è più maturo rispetto al precedente sia nella scrittura dei testi che negli arrangiamenti, ti ringrazio e sono felice che sia piaciuto perché insieme ai musicisti e producer abbiamo cercato di curare al meglio ogni singolo aspetto…!

2. Quanto è intimista questo Ep?
M.F.: Le storie raccontate in questo Ep sono legate da un unico fil rouge: la ricerca di un attimo di condivisione con l’altro. Ogni “attore” della storia guarda allo specchio anche un po’ la propria anima per restituirne la parte migliore in questa ricerca e per questo motivo credo che sia abbastanza intimista.

3. Di Cuciti gli occhi preferisci la versione jazz o la versione normale?
M.F.: Cuciti gli occhi è stata pensata prima in versione soul/pop e poi in jazz. Le parole, i suoni e le armonie sono state costruite seguendo una linea di pensiero diversa da quella jazz e per questo motivo preferisco la versione pop. Ho voluto fortemente inserire anche una reinterpretazione in stile jazz perché essendo legata alle atmosfere jazz, alle le sue armonie, ai suoi colori, ho voluto portare in questo EP il mio “secondo amore”, il jazz e il brano ha preso forma grazie alla creatività e sensibilità artistica del pianista Carlo De Gregorio.

4. Come ti sei avvicinata alla musica, e perché proprio ai generi soul, pop, latin, R&B, jazz?
M.F.: Ricordo che da piccola la musica mi faceva sorridere ed ancora oggi, quando canto o suono sorrido… Invece ho iniziato ad amare i diversi generi musicali (soul, pop, latin, R&B, jazz) grazie ai tanti musicisti e insegnanti con i quali ho collaborato, studiato e alla musica stessa. Ognuno di essi, attraverso una proposta, un consiglio hanno fatto crescere in me l’amore per i diversi generi ed infine la musica stessa perché ogni volta che interpreto i brani degli artisti che hanno dato vita al genere musicale nel quale sono stati riconosciuti, avverto una strana e speciale sensazione di familiarità musicale.

5. Quanta saudade c’è in questo Ep?
M.F.: Molta, ogni canzone racconta un particolare stato d’animo vissuto, e questi racconti sono come i sentieri di spighe e pietrisco (a volte duri da affrontare, altre volte un po’ meno) nei quali ogni soffio di vento riporta alla mente un’emozione.

Civins