Terapia di coppia per amanti – Recensione del film

Terapia di coppia per amanti è la commedia diretta da Alessio Maria Federici, con Ambra Angiolini e Pietro Sermonti, e tratta dal romanzo di Diego De Silva. La pellicola, distribuita da Warner Bros Italia, è uscita nelle sale cinematografiche il 26 ottobre 2017.

La trama
Viviana (Ambra Angiolini) è vitale, intrigante, con uno spiccato talento per i discorsi contorti e nel complicarsi la vita. Modesto (Pietro Sermonti) è un musicista, incasinato e sornione, sempre con la battuta pronta che lo aiuta a sottrarsi ai discorsi a volte “insidiosi” di lei, e questo, anche se le fa spesso saltare i nervi, fa tanto ridere Viviana.
Incoscienti e innamorati, la loro è una relazione intensa fatta di una passione incontrollabile, di battibecchi e risate.
Viviana, che vive con suo marito praticamente da separati in casa, inizia ben presto però a essere combattuta fra il rimanere relegata nel ruolo di amante, alleviando così le infelicità coniugali, ed il mettersi in discussione per investire in un’altra relazione. Modesto, invece, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato di una doppia vita, piuttosto che a un secondo matrimonio.

Ma cosa succede quindi se la routine e le incomprensioni irrompono anche in un rapporto tra due amanti? Forse non resta che una terapia di coppia! Viviana decide così di trascinare Modesto dall’analista (Sergio Rubini). Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere se non il proprio amore ma accetterà l’incarico proprio per questa ragione e, trovandosi nel mezzo di una schermaglia intensa ed esilarante allo stesso tempo, rischierà persino di perdere il proprio distacco professionale.

Recensione
Terapia di coppia per amanti è una commedia spassosa, ironica. Una riflessione sui sentimenti, sull’amore, sul rapporto visto dalla parte di lui e di lei.. e fin qui si potrebbe dire nulla di nuovo all’orizzonte!… se la coppia in questione non uscisse dagli schemi convenzionali: non si tratta di marito e moglie (o almeno, non lo sono tra loro!), Viviana e Modesto non sono neanche fidanzati o conviventi, ma vivono da due anni una storia clandestina, da amanti. Una storia d’amore forse in crisi… e come si supera la crisi tra amanti? Forse si dovrebbe lasciare correre, lasciare che il rapporto, o meglio/peggio il declino del rapporto, segua il suo corso e ognuno riprenda la propria vita. Ma Viviana non è disposta a perdere la sua relazione con Modesto, e in fondo anche lui, seppure nella sua inerzia, vuole perdere la sua Vivi.

Sicuramente è paradossale pensare a una coppia di amanti che per risolvere i loro gap relazionali si rivolgono a un analista. Il confronto tra i due fedifraghi e l’analista sono tra i più divertenti… e mentre la “coppia” si apre a una maggiore reciproca onestà, lo strizzacervelli finisce coinvolto personalmente nella vicenda.
Una storia che esce dagli stereotipi dei rapporti di coppia, dove l’illecito non è sottoposto al pregiudizio di “necessariamente condannabile”: il film, come già prima il romanzo di De Silva, è un’analisi dei sentimenti e delle complicazioni sentimentali di una relazione extraconiugale, senza giudizi di condanna sugli adulteri.
Come potrà finire?
Tra alti e bassi, una commedia non può non condurre a un lieto fine. Anche per due amanti.
Per un risultato godibile e distensivo. In Terapia di coppia per amanti le risate sono comunque garantite.

Sara Foti Sciavaliere