Sanremo 2018, la seconda serata: il caso Moro-Meta, mentre il Pippo “Nazionale” ritorna all’Ariston

La seconda serata del Festival di Sanremo 2018 nasce sotto il caso Moro-Meta, momentaneamente sospesi dal festival. Ieri sera a farla da padroni sono stai i grandi ospiti da Sting a Il Volo, da Biagio Antonacci a un grande Roberto Vecchioni.

La seconda serata di Sanremo 2018 è stata anche la prima serata delle Nuove Proposte che per la prima volta vedono lo scontro tra il voto della sala stampa e la giuria demoscopica: ad aver la peggio è Mirkoeilcane, sbalzato al quarto posto dalla giuria demoscopica (il cui voto incide per il 30%), che gli preferisce Giulia Casieri (terza con Come stai), Lorenzo Baglioni (secondo con Il congiuntivo), Alice Caioli (prima con Specchi rotti).

Qualcuno rimane comunque sempre scontento, e succede anche con la classifica provvisoria, e parziale, dei Campioni in gara che provoca qualche bofonchio. Nella zona bassa (quindi male) si piazzano Zilli, Elio e le Storie tese, Red Canzian e Renzo Rubino; nel girone intermedio (un po’ da purgatorio) Le vibrazioni, Annalisa e i Decibel; nella fascia alta, quindi meglio degli altri, Diodato e Roy Paci, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico e Ron.

Standing ovation anche per Pippo Baudo, lui sì che se la merita, che in pieno delirio di “pippità” si riappropria del palco per un dialogo immaginario con Sanremo, figura mitologica metà Festival metà Baudo. I suoi Sanremo, i suoi “l’ho scoperto io”, e poi Benigni e il bacio a Sharon Stone, Marchesini-Solenghi-Lopez e il bacio a Luciana Littizzetto, Whitney Houston e Bruce Springsteen.

Un’altra standing ovation anche per Shaggy, appendice dell’esibizione di Sting che si cimenta con Madaboutyou cantata in italiano, Muoio per te. Però molto meglio l’inglese con cui Favino lo intervista. Caso curioso quello dell’esibizione del duo Shaggy&Sting, interrotta bruscamente, con i due artisti che lasciano velocemente il palco nello stupore generale. E dal mistero alla magia: a chiudere la serata ci pensa il Mago Forest.

Questo festival dalle mille sfaccettature ti lascia sempre più incredulo e credo che per la prima volta sia leggermente godibile.

Civins