Shadowhunters – Città di ossa, tratto dal primo romanzo dell’omonima saga fantasy di Cassandra Clare edito in Italia da Mondadori, è una pellicola diretta da Harald Zwart, sul grande schermo dal 28 agosto.
Trama
Clary Fray (Lily Collins, la figlia di Phil Collins) è un’adolescente newyorkese che, in una discoteca, assiste ad un omicidio che solo lei sembra in grado di poter vedere. Più tardi, rientrata a casa, scopre che la madre è stata rapita da un misterioso uomo chiamato Valentie (Jonathan Rhys-Meyers), il quale è alla ricerca della cosiddetta Coppa Mortale.
Clary si trova sua malgrado catapultata in un mondo di cui ignorava l’esistenza, in cui demoni, stregoni, vampiri, licantropi e altre creature leggendarie sono realtà. È costretta così ad affidarsi agli Shadowhunters: Jace (Jamie Campbell Bower), Alec (Kevin Zegers) e Isabelle (Jemina West), guerrieri semi-angeli che gli umani – o “mondani”, come loro ci chiamano – non possono vedere. Insieme a loro la ragazza inizierà un viaggio alla ricerca della madre e alla scoperta di quell’universo di cui anche lei sembra far parte. Dopo aver scoperto verità nascoste sul suo passato e sui suoi antenati, infatti, si renderà conto di avere anche lei dei poteri.
Grazie alle sue doti, Clary riesce a trovare la Coppa che era stata nascosta dalla madre, per poi vedersi tradita e costretta a rinunciare a essa. Nel mezzo di una battaglia tra forze che a fatica riesce a capire, continuerà quindi la sua corsa contro il tempo per salvare la madre prima che sia troppo tardi.
Ancora una volta, vampiri, lupi mannari ed pallidi bellocci per teenager appassionate del genere, tornano in scena con Shadowhunters. E ancora una volta la protagonista femminile è divisa dall’attrazione per due uomini appartenenti a mondi diversi. La saga di Twilight ormai rivive in ogni nuovo libro o film appartenente a questo filone. Pare che nulla di nuovo possa più essere creato a proposito. Di fatto, nonostante l’ambientazione originale, il resto della storia manca di un sussulto memorabile.