Mister Ignis: la fiction Rai sul ritratto dell’imprenditore Giovanni Borghi

Mister Ignis, la miniserie in due puntate, tratta dal libro di Gianni Spartà, in onda su Rai1 lunedì 12 e martedì 13 maggio sull’industriale che nel dopoguerra portò al successo il made in Italy degli elettrodomestici.

La trama
Giovanni Borghi (Lorenzo Flaherty) viene mandato, ancora ragazzino, “a bottega”. Non nella bottega di suo padre Guido (Massimo Dapporto), che possiede una piccola officina che fabbrica fornelli elettrici, ma nella bottega di un conoscente. Perché il carattere e il mestiere si formano solo “sotto padrone”, come si diceva allora.

I Borghi abitano a Milano, nel quartiere dell’Isola, a Porta Garibaldi. Giovanni va a scuola e a bottega nello stesso tempo. E la sera, per aiutare la famiglia, suona il piano nei cinematografi che proiettano i film muti. Anche per questo, qualche volta, il maestro lo trova addormentato sul banco, durante le lezioni. I bombardamenti su Milano distruggono la piccola officina e i Borghi sono costretti, come molte altre famiglie, a sfollare nella provincia di Varese. Hanno perso quasi tutto.

Giovanni però non si arrende: sprona il padre e i fratelli a rimboccarsi le maniche e a ricominciare. Inizia così la grande avventura dell’uomo che sarà affettuosamente chiamato dai suoi operai “cumenda”, Commendatore. La piccola officina diventa una piccola fabbrica. Giovanni e i fratelli girano per le cascine con un vecchio camion per vendere i fornelli elettrici. Spesso vengono pagati non con soldi ma con galline, salumi, formaggio: l’importante è continuare a produrre e non far perdere il posto di lavoro ai suoi operai. Questa la regola numero uno di Giovanni. La sera, tutti insieme a cena, intorno a un lungo tavolo: i vecchi genitori, i fratelli Gaetano e Giuseppe (Rodolfo Corsato e Denis Fasolo), Giovanni e la moglie Maria (Anna Valle).

Poi, un giorno, la geniale intuizione: costruire fornelli a gas. Più veloci e più pratici di quelli elettrici. Così la piccola fabbrica diventa un grande capannone. Nasce la Ignis. E qui arriva la seconda, grande intuizione di Giovanni: perché non mettere il marchio Ignis sulle maglie dei campioni sportivi? In questo modo, chiunque parlerà dei campioni, parlerà inevitabilmente anche della Ignis. Nessuno ci crede, ma l’idea si dimostra vincente: i campioni del ciclismo, della boxe, della pallacanestro, del calcio fanno conoscere il marchio in tutto il mondo. Finché, un giorno, anche un lottatore come Giovanni deve arrendersi: la grande Ignis ha iniziato a fare i conti con i colossi mondiali, gli interessi delle banche la stanno lentamente strozzando.

Un amico medico intanto gli ha comunicato che gli rimangono ormai solo due, forse tre anni di vita, a causa di un tumore che gli sta mangiando i polmoni. Giovanni deve fare in fretta se vuole salvare il posto di lavoro ai suoi operai. Decide così di incontrare Fritz Philips (Piotr Adamczyk), che diventa socio di Giovanni al cinquanta per cento. I posti di lavoro sono così salvi.

«Giovanni Borghi: l’imprenditore che girava la fabbrica in bicicletta»: così gli ex dipendenti Ignis ricordano il re del frigorifero. «Un burbero dal cuore d’oro – dice chi l’ha conosciuto – che intimoriva per via di una voce baritonale, ma capace di gesti di grande generosità, proprio come un padre di famiglia vecchio stampo». Ai cancelli della fabbrica, Mister Ignis arrivava ogni mattina in auto o in elicottero, ma, una volta entrato in portineria, inforcava la sua bici gialla e, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, anche loro su due ruote, faceva il giro degli stabilimenti senza mai fermarsi impartendo ordini e sciorinando consigli che il responsabile di reparto registrava puntualmente sul taccuino. È una delle particolarità di Giovanni Borghi che alcuni dei dipendenti dell’allora Ignis ricordano come più significative per inquadrare la sua personalità.

Per la fiction, la multinazionale Whirlpool che produce e commercializza elettrodomestici, insediata dove un tempo sorgeva la Ignis, ha messo a disposizione il sito di Cassinetta di Biandronno sia per le riprese esterne e che per le riprese interne, oltre alla vecchia smalteria e a alcuni modelli di vecchi elettrodomestici. «Siamo contenti che la Rai abbia deciso di mandare in onda la fiction sulla figura e l’opera di Giovanni Borghi – continua Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool Emea -. Borghi è stato un imprenditore geniale che ha contribuito, con Ignis, all’affermazione del made in Italy nel mondo. Ignis è entrata a far parte ormai da 25 anni di Whirlpool e, anche se il settore degli elettrodomestici ha cambiato volto negli ultimi decenni, aspetti importanti della vita aziendale di oggi conservano lo spirito e rispecchiano le intuizioni che furono propri di Borghi».