Le parole del nostro destino di Beatriz Williams – Recensione

In un turbine di passione e di misteri, Le parole del nostro destino di Beatriz Williams, vincitrice di due Romance Writers Award, racconta la storia di un amore unico ed eterno.

La trama
Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c’è il capitano Julian Ashford, l’uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate.

New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l’aspettasse da sempre. Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso.

Per qualche mese, la vita diventa un sogno e il risveglio potrebbe essere troppo brusco. La donna riceve misteriosamente un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la Prima Guerra Mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s’intravede sotto il berretto sono del suo Julian. Quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate.

 

Booktrailer

L’autrice – Beatriz Williams

Si è laureata a Stanford e ha conseguito un master in Economia alla Columbia University. Ha lavorato per anni come consulente per la comunicazione di diverse aziende, sia a New York sia a Londra, ma la sua vera passione è sempre stata la narrativa, come dimostrano i numerosi racconti che scriveva di nascosto a casa e in ufficio. Ha raggiunto il successo internazionale con il suo romanzo d’esordio, le Parole del nostro destino, e anche Scritto nel vento è subito entrato nella classifica del New York Times. Vive sulla costa del Connecticut con il marito e i quattro figli.

Recensione
Le parole del nostro destino di Beatriz Williams è un time-travel romance che per certi versi ricorda (per genere, almeno) La straniera di Diana Gabaldon, a “viaggio” invertito però. Se Claire, la protagonista della saga della Gabaldon viene “risucchiata” dalla sua epoca indietro nel tempo, nella Scozia del Settecento, in Le parole del nostro destino ė il personaggio maschile, Julian Ashford, a compiere il salto temporale, dalla Prima Guerra Mondiale ai giorninostri.

In un continuo alternarsi e intrecciarsi della narrazione tra il 1916 e il 2008, il ritmo del romanzo è incalzante e spinge il lettore a procedere con curiosità e partecipazione, pagina dopo pagina. Al di là della forte componente romantica e sensuale che è propria del romance, c’è una buona dose di suspence (non è chiaro fino alla fine chi siano i buoni e chi i cattivi) ed elemento quasi soprannaturale (chi richiama nel presente i combattenti del primo conflitto mondiale dalle loro trincee?).

Affascina, quindi, non solo quel filo rosso del destino (tanto caro alla tradizione orientale) che lega i protagonisti, Katherine Wilson e Julian Laurence Ashford, in questo potente legame che supera – letteralmente! – i confini del tempo, ma il districarsi dei nodi della vicenda, come i tasselli di un puzzle che, un rigo dietro l’altro, vanno a trovare la loro collocazione fornendo finalmente la visione d’insieme. Si avverte inoltre una sorta di tensione narrativa che lascia scorgere qualcosa di incombente che sollecita la lettura per raggiungere l’epilogo, facendo il tifo per un lieto finale che non sembra tanto scontato, se non ci fosse la garanzia che in un romance l’happy end d’obbligo.

Per gusto personale, avrei alleggerito il linguaggio troppo melenso che emerge a tratti tra i due protagonisti, che rimarcano le loro reciproche dichiarazioni d’amore con pathos oltremodo eccessivo, seppur, in una dose un po’ più edulcorata, nel caso di Julian un certo registro linguistico può essere giustificato e gli dona ancor più quel carattere d’uomo d’altri tempi che ti apre la portiera della macchina o ti cede il passo entrando in una stanza.

Per gli amanti del genere romantico con un pizzico di avventura, Le parole del nostro destino di Beatriz Williams è una lettura da non perdere!

Sara Foti Sciavaliere