“Kiku”, l’album di esordio de La Ragazza dello Sputnik

“Kiku” è l’album d’esordio de La Ragazza dello Sputnik, un lavoro eterogeneo in debito con moltissime influenze diverse, ma nello stesso tempo coerente nell’estetica, nel contenuto e nel racconto.

Kiku deriva dal giapponese e significa “crisantemo”, che è il fiore raffigurato in copertina; un fiore che in occidente viene comunemente legato al concetto di morte, ma che nella cultura giapponese simboleggia la rinascita.

Il tema di questo lavoro, che si è sviluppato nel corso di tutto il 2020, è proprio il concetto di rinascita, una testimonianza che emerge dai brani contenuti nell’album, che raccontano il desiderio costante e profondo di uscire da situazioni dolorose che ci incatenano nel corso della vita e che hanno agito come ostacoli sul nostro percorso.

L’obiettivo di queste sette canzoni è quello di racchiudere e descrivere con sincerità e senza paura le sensazioni di stasi, di sofferenza, di amara consapevolezza, di rabbia, facendole esplodere in un forte senso e desiderio di rivalsa, su noi stessi, su chi ci ha provocato quegli stati d’animo o sulle cose che ci hanno ferito e reso instabili.

Chi è La Ragazza dello Sputnik?
La Ragazza dello Sputnik è il progetto di Valentina, nato dopo anni di scrittura e musica durante i quali costruisce un percorso alla ricerca di un’identità sempre più definita e originale, ma mai statica e definitiva. Sia dal punto di vista autoriale, sia per quel che riguarda la produzione musicale, l’obiettivo è quello di dar voce all’interiorità e alla profondità dell’umano attraverso le storie, le sensazioni, le emozioni e le fragilità raccontate. I testi e le parole si uniscono perfettamente alla musica ricercata, elegante, non scontata e basata sulla sperimentazione e la ricerca di nuove sonorità.