A nido d’ape: 40 giornaliste raccontano il Salento declinato al femminile

Una sera tra quattro chiacchiere e un bicchiere di vino sei giornaliste salentine si ritrovano a discutere di precarietà e della condizione loro e di molte donne del nostro territorio. Così, le curatrici di A nido d’ape, Fabiana Salsi, Daniela Pastore, Ilaria Marinaci, Ilaria Lia, Serena Costa e Valentina Murrieri, “danno alla luce” una raccolta di vite, vissute o appena iniziate – dal punto di vista lavorativo –, di donne che hanno saputo, con caparbietà, forza, coraggio e tanta determinazione, raggiungere e ricoprire ruoli importanti all’interno della società.

Quelle raccontate in A nido d’ape, libro tutto al femminile, sono le storie di donne che, per ottenere ciò che spetta loro, per merito, hanno usato una grinta straordinaria superando numerosi ostacoli, molti dei quali imposti da una cultura maschilista che divora il nostro paese.

Tutte le esperienze, che riempiono le pagine del libro, delle quaranta donne dell’eccellenza salentina, intervistate da altrettante giornaliste nostrane, sono un esempio per chi cerca, a volte arrancando, di realizzarsi nel mondo del lavoro. Da sempre le donne hanno dovuto impegnarsi il doppio per ottenere riconoscimenti, a tutti i livelli, e nel XXI secolo ci si aspetterebbe una situazione ben diversa, avendo, nel corso della storia, dimostrato egregiamente le proprie capacità.

Attraverso A nido d’ape, le giornaliste vogliono testimoniare che anche in Italia, le figlie di Eva hanno esempi diversi da veline ed escort che popolano e spopolano nella nostra società. Sebbene nel Bel Paese l’ambiente lavorativo non sia facile, né a misura di donna, la loro vita non deve essere necessariamente indirizzata verso la scelta: carriera o famiglia. Molte delle donne descritte sono riuscite, attraverso sacrifici, ma spesso con l’appoggio della famiglia, a conciliare i due volti della figura femminile. La donna vuole, pretende e merita di sentirsi appagata interamente, perché in ambiti tipicamente maschili ha dimostrato il suo “istrionismo” e la capacità di occupare qualsiasi posto di lavoro.

Le quaranta giornaliste – ognuna con il proprio modo di raccontare una storia, di mettere l’accento su quanto ritiene importante e fondamentale per comprendere l’intervistata – descrivono donne che con la passione, la tenacia, l’energia hanno sfidato consuetudini, momenti storici in cui hanno operato, maschilismo. Donne che hanno lottato per potersi guardare indietro, soddisfatte di aver tracciato il percorso giusto, modello di vita per tutte le donne che, come loro, non si lasciano abbagliare dagli esempi negativi dell’epoca, che mortificano lo spirito e l’ideale di emancipazione per cui hanno combattuto (e sono morte) tante nostre antenate. Donne convinte che il gentil sesso, perso ogni pregiudizio, possa apportare quelle modifiche o offrire quegli strumenti necessari per cambiare e migliorare la società attuale, fatta di corpi nudi e scandali.

A nido d’ape è una carrellata di nomi e storie di donne, eterogenee, di diversa età, estrazione sociale, note e meno conosciute, che svolgono svariati ruoli e occupano differenti posti di privilegio. Tutte sono accomunate dalla loro ostinazione e dalla voglia di essere se stesse, di mostrarsi con difetti e pregi, con le proprie debolezze e i punti di forza, ma pur sempre donne attente a problemi sociali, alla terra – il Salento – nel quale sono cresciute o nel quale hanno scelto di vivere. Donne che, tra attività condotte sull’orlo dell’esaurimento e del baratro, cercano di costruire un futuro, si impegnano nel crearsi il proprio spazio, dentro e fuori le mura domestiche, con energie e impegno, intelligenza e fermezza. Donne che, con questo libro, mettono a disposizione la propria esperienza per invogliare le giovani donne a credere in loro e nelle loro possibilità. Perché il Salento non sia considerato terra fatta solo dagli uomini e per gli uomini, nella quale l’assenza di servizi e di strutture adeguate alla richiesta femminile sia solo un lontano ricordo.
Sicuramente la strada è lastricata di incognite e difficoltà, ma la soddisfazione e la gioia per i risultati ottenuti…non ha prezzo!!!

Tutti i proventi raccolti dalle vendite del libro andranno all’Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica “Per un sorriso in più” Onlus a sostegno dell’unità di Oncoematologia Pediatrica del polo oncologico “Giovanni Paolo II” dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

– AAVV, A nido d’ape, Edizioni Esperidi, 2013.

Emanuela Boccassini