Allacciate le cinture: l’ultima pellicola di Ozpetek, interamente girata nel Salento

Allacciate le cinture uscirà al cinema il 6 marzo, ma il regista Ferzan Ozpetek ha regalato la prima nazionale a Lecce, set del film. L’appuntamento con il regista martedì 4 marzo alle 21 al cinema Massimo.

Insieme a Ozpetek ci saranno tutti i suoi attori: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Carolina Crescentini, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Luisa Ranieri e Carla Signoris. Anche se la proiezione è solo su invito, ci sarà la possibilità di incontrare gli attori all’ingresso del cinema: il red carpet è previsto per le 20.30.

Allacciate le cinture è stato girato interamente girato nel Salento, tra Lecce, Otranto, Maglie e la riserva naturale di Torre Guaceto (Carovigno – Brindisi).
Ambientato in due fasi temporali diverse, una prima nel 2000 e una seconda nel 2013, con una coda che fa tornare indietro nel tempo, la pellicola fa incontrare commedia e dramma, che il regista ha voluto mescolate in maniera inestricabile: “Oggi al cinema vogliono tutti solo ridere, e far ridere, ma noi volevamo provare a far piangere e ridere assieme,” ha spiegato Ozpetek, “perché è importante saper ridere anche davanti ai drammi.”

La trama
Gli amori e il tempo. Quello di Elena per Antonio è una passione improvvisa, travolgente e corrisposta. Una passione tuttavia proibita: Elena sta con Giorgio mentre Antonio è il nuovo ragazzo della sua migliore amica Silvia.

In realtà tra i due sembra non esserci alcuna affinità, né stima, ma l’attrazione tra Elena e Antonio esplode ugualmente, irrazionale e contro ogni regola.

Sono trascorsi 13 anni, Elena è sposata con Antonio, ha due figli e nel frattempo insieme al suo migliore amico Fabio ha realizzato il suo sogno di aprire un locale di successo. Le vite di tutti sembrano realizzate e le antiche turbolenze scomparse.

Il nuovo equilibrio subisce però una scossa con l’arrivo di una malattia insidiosa che colpisce Elena, mettendo a dura prova i sentimenti di tutti. L’uscita di Elena dal tunnel non sarà un viaggio solo verso la guarigione fisica ma soprattutto verso una guarigione dei sentimenti e dei rapporti tra tutti coloro che la circondano.

È lo stesso Ozpetek a raccontare da dove sia nata l’idea del film: «Circa sei anni fa a una mia amica che non stava bene, e che era fisicamente molto cambiata, chiesi un po’ indelicatamente, nel corso di una cena che avevo organizzato per lei, se avesse ancora rapporti col marito. Lei mi disse: “Pensa, ci prova ancora. Agli uomini non fa schifo proprio nulla”. Subito dopo lei e il suo compagno si guardarono con affetto, e io capii che quello era l’amore puro, che se riesci a superare ostacoli come quello, si tratta di qualcosa di speciale. Quindi è un film sull’amore, non sulla malattia. E il tempo è una mia ossessione

Il regista turco ha anche spiegato la ragione del titolo, Allacciate le cinture, che ha detto di aver scelto perché “nell’arco della vita capita per forza il momento in cui le cinture vanno allacciate. Ho giocato molto su tutto quello che può capitare nel tempo, nelle amicizie, nella vita, attraverso una grande storia d’amore. Io a 55 anni sono sempre più convinto che le uniche cose importanti siano l’amore, l’amicizia e la solidarietà.”

Trailer_Allacciate le cinture