“American Horror Story” – “Coven”: Le streghe dei giorni nostri

La terza stagione di “American Horror Story”, “Coven”, uscita nel 2013 e andata in onda per la prima volta in Italia nel 2014, è forse quella che più di tutte ha diviso i fan. C’è chi la ama e c’è chi la odia, rarissimo trovare vie di mezzo. Io faccio parte di questa sparuta fazione.

Ciò che salta maggiormente all’occhio, fin dalle primissime scene, è il contrasto con la stagione precedente, “Asylum”. Infatti, in “Coven” le atmosfere non sono cupe e soffocanti. I locali sono ariosi, pieni di luce. A far da padrone negli ambienti è il bianco, che si contrappone al nero degli abiti dark delle nostre streghe moderne.

Le vicende si svolgono al presente, in una New Orleans dei giorni nostri, in cui alberga una piccola congrega di streghe, in continua lotta con il gruppo delle regine del voodoo e sempre inseguite dai witch hunter, che tentano di ucciderle in ogni modo, oggi come allora.
A capo della congrega vi è la bellissima Fiona, la Suprema, interpretata da una splendida Jessica Lange, la strega più forte e potente di tutte, ossessionata dalla giovinezza e dalla vita eterna.

Le altre protagoniste appartenenti alla congrega sono Cordelia (Sarah Paulson), la figlia di Fiona, una donna insicura e schiacciata dall’ingombrante personalità della madre; Zoe (Taissa Farmiga, la Violet di “Murder House”), la ragazza con il potere di uccidere chiunque abbia un rapporto sessuale con lei, è innamorata di Kyle (Evan Peters), che conosce ad una sfortunata festa; Nan (Jamie Brewer, la figlia di Costance di “Murder House”), la giovane strega con il potere di leggere e controllare la mente delle persone; Queenie (Gabourey Sidibe), la bambola voodoo umana; Madison Montgomery (Emma Roberts), una presuntuosa attrice di Hollywood con il potere della telecinesi; Misty Day (Lily Rabe, la Suor Mary Eunice di “Asylum”), la dolce strega animalista e ambientalista con il potere della resurrezione; Myrtle Snow (Frances Conroy, la cameriera di “Murder House” e l’Angelo della Morte di “Asylum”), fin dalla gioventù una delle più agguerrite rivali di Fiona.

New entry di eccellenza nel cast di “American Horror Story” è Kathy Bates, premio Oscar nel 1991 per la sua interpretazione in “Misery non deve morire”, nei panni di Madame Delphine LaLaurie, personaggio storico realmente esistito, tristemente ricordata per aver ucciso e torturato centinaia di schiavi per produrre maschere di bellezza con il loro sangue.
Altro grande nuovo ingresso nel cast è la strabiliante Angela Bassett, che interpreta anche lei in questa stagione un personaggio realmente esisitito, la regina del voodoo Marie Laveau. Nella serie quest’ultima ha venduto l’anima ad un demone ed in cambio ha ricevuto la vita eterna.

Nonostante la narrazione si collochi al tempo presente, numerosi sono i rimandi ad epoche lontane, grazie ai quali l’interiorità dei personaggi viene indagata e approfondita.
Il passato ed il presente in “Coven” si intrecciano fino ad annullarsi e confondersi in un misterioso labirinto di storie da scoprire.

La domanda a cui rispondere nel finale è “Chi sarà la prossima Suprema?”
Ma si tratta di un reale epilogo? La risposta è no. Le nostre streghe torneranno da protagoniste nell’ottava stagione, “Apocalypse”, il crossover tra “Murder House” e “Coven”.

Quando gli argini si ruppero New Orleans fu messa a dura prova. Chi rimase lo fece per un motivo. Nacque un nuovo senso di appartenenza e di comunità. È questo che fa una crisi: spazza via le stronzate, mostra l’essenza più profonda e vulnerabile di ognuno. È dura lasciare che ci vedano così esposti. Ci vuole tanta fiducia e molti di noi quella fiducia l’hanno persa da tempo. Ma, che ci piaccia o no, abbiamo disperatamente bisogno l’uno dell’altro. (Zoe)

Liliana Passiatore