“Ammazzalavoro” di Marco Turco – Recensione

“Ammazzalavoro” di Marco Turco è un noir sociale umoristico al limite talvolta con il grottesco ma sicuramente sui generis, autopubblicato lo scorso maggio 2020.

La trama
Virginia non ha niente, non ha nemmeno un futuro: senza lavoro prova in tutti i modi a diventare un ingranaggio funzionante nel meccanismo della società. Forse può semplicemente mettersi a eliminare persone, anche fare il serial killer è un signor lavoro, forse non il più gratificante, forse non implica necessariamente un rapporto a lungo termine, ma almeno è un lavoro e qualcuno dovrà pur farlo. O no?

L’autore – Marco Turco
Nato ad Aversa (CE) nel 1980, laureato in Giurisprudenza, vive e lavora a Dublino da quattro anni dopo aver vissuto e lavorato a Barcellona e a Lisbona per una decina d’anni. “ Ammazzalavoro” è il suo libro di esordio in selfpublishing su Amazon.

Recensione
Virginia è la protagonista, è una delle voci narranti, di questo singolare progetto narrativi, una giovane dotata di molti talenti e anche di bell’aspetto, ma pare destinata a fare l’eterna candidata a colloquio di lavoro che non portano a nulla, perché i criteri di selezioni agli annunci di lavoro seguono una “logica” che non è quella della meritocrazia. Virginia si erge così a paladina delle vittime di un sistema di recruiting vizioso e viziato, ma non un supereroina dal mantello svolazzante o l’armatura scintillante ma vestendo i panni di uno psicopatico serial killer che mira a una «campagna di “pulizia etnica” o forse meglio di “bonifica” nel mondo del lavoro”.» Un caso che divide a metà l’opinione pubblica, quanto sicuramente anche i lettori, tra sostenitori e detrattori: «In questo caso, poi, il killer era ancora di più da stimare, visto che tendeva a eliminare i nemici della società contemporanea, cioè le persone che a volte rendono così difficile trovare un lavoro, siano essi recruiter, società di lavoro interinale o altre strutture che si arricchivano sulla disperazione di chi aveva bisogno di un lavoro.»

“Ammazzalavoro” è fuori dagli schemi e dalle etichette (anche di genere. È davvero molto originale e tristemente quanto biecamente reale nelle sue analisi…e quasi quasi finisci per fare il tifo per la serial killer! Un inaspettato colpo di scena poi rimescola qualunque idea ci si fosse fatta su Virginia, la serial killer, punitrice spietata degli aguzzini dell’offerta del lavoro. L’inconsueto e l’anticonvenzionale regnano sovrani nella narrativa di Marco Turco (e lo affermo in un’accezione del tutto positiva).
Se si vuole leggere qualcosa di alternativo, che non ti faccia provare un vago senso di dejavù “Ammazzalavoro” è di certo una scelta interessante!

Sara Foti Sciavaliere