“Bambine a corte” sono un insieme di sculture di Margherita Grasselli che rappresentano delle bimbe, che abiteranno alcuni storici palazzi leccesi, in una mostra diffusa dove si mostrano da angoli, su balaustre e finestre, nelle nicchie oppure al centro di un ampio cortile a dare bella vista di sé, dal Museo Ebraico di Lecce a Palazzo dei Celestini e Palazzo Adorno.
Si tratta di una decine di statue in argilla, realizzate con la tecnica a colombino; alcune di queste con i loro abiti smaltati e altre invece con vestitini in tessuto, cuciti da Federico Caputo: il tessuto, il trait d’union che unisce i due artisti all’interno della mostra sulla cultura ebraica inaugurata a Lecce il 6 settembre 2020 – non una data a casa, in quanto Giornata Mondiale della Cultura Ebraica – e visitabile fino al 7 febbraio 2021.
L’originale allestimento dell’esposizione si compone di due sezioni: “Fili della Storia” e “Bambine a corte”. La storia della cultura ebraica viene rivisitata attraverso i fili di lana e le tele ricamate con temi ebraici di Federico Caputo, che sono esposte all’interno del Museo Ebraico di Lecce, e le bambine di argilla di Margherita Grasselli.
L’allestimento, di Federico Caputo e Margherita Grasselli, a cura di Ermanno Tedeschi, ha il patrocinio della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce e della Regione Puglia.
Chi è Margherita Grasselli?
Nasce a Perugia il 27 ottobre 1970. Conseguita la Laurea in Scienze Politiche nell’ateneo della sua città, nel 1995 si sposa e si trasferisce a Roma, per poi intraprendere il suo cammino da scultrice a partire da settembre 2001, quando inizia a frequentare i corsi di Marco Severini, Maestro e formatore del Comune di Roma, presso l’Accademia Belle Arti di Roma. Corsi che seguirà per dodici anni, spaziando dalla lavorazione dell’argilla a quella della pietra, sperimentando la lavorazione delle resine e dei vari tipi di materiali che si prestano alla lavorazione scultorea manuale.
Sperimenta la tecnica delle patine, usando vari tipi di colori e ossidi non ultimi gli smalti, sua grande passione. Impara le varie tecniche di formatura, sia in gesso che in silicone, grazie all’organizzazione di corsi ad hoc in strutture esterne appositamente adibite al lavoro di tali materiali. Il suo materiale preferito resterà, comunque, l’argilla. Si specializza nella lavorazione dell’argilla raku Sila, che verrà per lei appositamente miscelata e trattata in base alla chamotte da lei richiesta.
Nel 2011, apre lo Spazio espositivo Liberarte, in via dei Salumi 49, dove stabilisce il suo laboratorio e crea un’area espositiva che prevede l’organizzazione di mostre proprie nonché personali o collettive di giovani artisti emergenti (www.spazioliberarte.it).
Nella primavera 2018 incontra il curatore Ermanno Tedeschi al quale affida la sua crescita artistica. Da febbraio 2019 trasferisce la sua sede lavorativa a Grottaglie, ospite dell’Azienda Ceramiche Nicola Fasano, grazie a Franco Fasano, dove affina la conoscenza e sperimentazione delle nuove tecniche di formatura, smaltatura e cottura.
S.F.S.