Chiamatemi Francesco di Daniele Luchetti, con Rodrigo De la Serna nei panni di Jorge Bergoglio dagli anni in Argentina fino alla sua elezione al seggio pontificio, sarà nelle sale il 3 dicembre .
Il primo film sulla vita del Papa è diretto da un regista italiano, su un soggetto scritto da Pietro Valsecchi e prodotto da Taodue Film, con un cast internazionale, tra i quali ricordiamo, oltre a Rodrigo De la Serna, anche Sergio Hernández, Muriel Santa Ana, José Ángel Egido, Pompeyo Audivert.
Il progetto si è rivelato molto impegnativo e ha richiesto quindici settimane di riprese in Argentina, Germania e Italia, tremila comparse, innumerevoli ricerche storiche e religiose per una pellicola che vuol coniugare il necessario rispetto delle verità storiche con un linguaggio cinematografico emozionante. I vertici di Mediaset hanno voluto comunqu sostenere il progetto di quest’opera cinematografica di respiro globale che verrà commercializzata in tutto il mondo.
Attraverso una forte dose di realismo combinata alla giusta quantità di emozione, Chiamatemi Francesco intende offrire al pubblico il ritratto realistico di un uomo dalla “straordinaria statura morale e dalla forza rivoluzionaria”. Dopo aver prodotto già due film dedicati a Papa Wojtyla e alcune miniserie dedicati a personaggi della storia (Paolo Borsellino, Giorgio Ambrosoli), Pietro Valsecchi torna a occuparsi di una figura importante e coraggiosa, in grado di spingere il prossimo a credere sempre nella forza dei propri ideali.
L’idea di raccontare la vita di questo Papa è venuta proprio a Pietro Valsecchi, fondatore della casa di produzione Taodue, pochi mesi dopo l’elezione al Soglio Pontificio, quando è apparsa chiara la portata storica di questa figura.
Chiamatemi Francesco è il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.
La trama
Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, peronista, con una fidanzata, gli amici, e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nell’ ordine dei Gesuiti.
Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. Questa responsabilità metterà alla prova la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o “scomparire” alcuni tra i suoi più amati compagni di strada. Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati.
Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto si conclude con l’indimenticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità e l’umanità profonda con cui tutti siamo abituati a conoscerlo.