#ChiscriveSiracconta: Intervista a Federica Tronconi – “Game Day”

Per gli appassionati del basket e degli sport romance, di sicuro non potranno non leggere “Game Day” di Federica Tronconi, uscito lo scorso settembre. L’autrice si racconta attraverso questo romanzo del quale ci parla nell’intervista rilasciata per AgorArt.

Nella tua biografia si può leggere che segui la pallacanestro fino a seguirne le partite da un palazzetto all’altro, da dove deriva la tua passione per il basket, che è appunto il perno di “Game Day”?

La pallacanestro è stata la mia seconda famiglia. Se ripercorro i ricordi più importanti del mio passato lei è sempre presente. Ho iniziato, come tutti i bambini, in una palestra praticando l’attività giovanile, poi crescendo sono diventata allenatore, e in seguito ho coniugato la mia professione alla mia passione lavorando nello sport come giornalista e responsabile comunicazione. Da qui si può facilmente intuire il legame stretto e speciale che intercorre.

Una storia che coniuga il giornalismo e la pallacanestro, rappresentati dai due protagonisti, rispettivamente Stefania e Andrea…ecco, possiamo ritenere i due personaggi in parte dei frammenti di Federica Tronconi?

Si dice che ogni autore lascia delle tracce di sé nei suoi personaggi. Nel mio caso se è successo è assolutamente involontario. I personaggi sono nati in funzione della storia, per parlare di alcuni temi che per me, nel momento in cui stavo scrivendo, erano urgenti come il coraggio, la difficoltà di alcune scelte sofferte, le seconde opportunità, la crescita ad ogni età. Ma non c’è nulla di autobiografico in Andrea e Stefania.

Metto da parte la caccia agli elementi autobiografici. Cosa ti ha portato a scrivere “Game Day”?

Una forte delusione. Lo sport è fatto soprattutto da persone e c’è stato un periodo in cui ne ho conosciute alcune che mi hanno lasciato l’amore in bocca. L’istinto era quello di prendere le distanze dalla pallacanestro, ma era una reazione “di pancia”. Era esattamente quello che desideravo? Mi sono presa un momento di pausa per far sedimentare la situazione e cercare di capire. In quel momento ho iniziato a scrivere. Stava nascendo “Game Day”.

Domanda un po’ marzulliana, forse: hai scelto il genere sport romance per dare spazio al basket o è lo sport romance che ha scelto te mentre scrivevi senza una vera intenzione in questa specifica direzione?

Sapevo che lo sport avrebbe ricoperto all’interno della narrazione uno posto importante. Non volevo che fosse solo ambientazione o contorno. Infatti, in “Game Day”, il basket è il terzo protagonista, ha un peso importante nella trama e con gli altri personaggi. L’inserimento nel genere letterario è venuto di conseguenza, una volta messa la parola fine alla stesura.  

Questo genere potrebbe essere la tua comfort zone, quale genere ti piacerebbe sperimentare in futuro? Di cosa non scriveresti mai?

I miei maestri mi hanno sempre detto “Bisogna scrivere di ciò che si sa”. Ho iniziato a scrivere di storie di vitae di sport perché è un ambito in cui mi destreggio bene, esattamente come mi hanno insegnato e monito che ho fatto mio. Quindi, non definisco il genere in cui sono inseriti i miei romanzi comfort zone, ma la scelta più in linea rispetto alle mie competenze e al mio percorso.  Sulle vie da percorre, devo essere onesta, non voglio precludermi nessuna strada. Amo tutta la narrativa in generale quindi potrebbero esserci progetti anche distanti dal mondo sportivo ed ugualmente, per me, importanti. Ad esempio, tra qualche settimana verrà lanciato il mio primo libro di narrativa per l’infanzia e per Natale ho partecipato ad una raccolta di racconti con altri 60 autori emergenti. Spazio, naturalmente, in base all’ispirazione e agli stimoli che colgo.

Quali sono i tuoi progetti per il 2022?

Scriverò, certo, ma ancora devo darmi dei punti fermi. Al momento sto facendo un lavoro preliminare per la stesura di un nuovo romanzo, sempre ambientato nel mondo dello sport. Mi piacerebbe scrivere un secondo libro per bambini, per andare avanti nella serie. E poi ho qualche altro progetto speciale in cantiere ma ne possiamo parlare più avanti.
Grazie e buon anno a voi, della gentilezza e disponibilità.

Grazie per la disponibilità, Federica!
Auguri di Buon Anno

Sara Foti Sciavaliere