#ChiscriveSiracconta: Intervista a Maria Elisa Gualandris – “Nelle sue ossa”

Giornalista professionista e conduttrice radiofonica del programma “Giornale e Caffè”, Maria Elisa Gualandris esordisce come scrittrice con “Nelle sue ossa”, un romanzo che racconta le indagini su un cold case di quarant’anni prima. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei in quest’intervista rilasciata per AgorART per conoscerla in questa sua nuova veste.

-Maria Elisa, lei è giornalista di cronaca nera e mi viene spontanea chiedermi se dietro ai fatti del romanzo ci sia qualche episodio seguito personalmente?

La storia di Giulia ed Emanuele è frutto di fantasia. Così come le altre vicende raccontate. Ho però preso spunto da alcuni casi su cui ho lavorato in passato, esperienze fatte e persone che ho realmente incontrato. Ricordi, sensazioni ed emozioni che ho distribuito qua e là. Diciamo però che questa è una storia totalmente inventata.

-La sua protagonista, Benedetta Allegri, è una giornalista come lei: quanto c’è di Maria Elisa Gualandris in questo personaggio?

Sicuramente Benedetta ha la mia stessa passione per questo lavoro e la stessa curiosità. Io sono più fortunata perché comunque dopo tanta gavetta sono riuscita ad aver trasformato il mio sogno di diventare giornalista a tempo pieno in realtà. Io lavoro con editori seri e rispettosi, ma il mondo del giornalismo purtroppo in molti casi è fatto di sfruttamento e precarietà. Anche io, come Benedetta, a 35 anni suonati mi sono sentita proporre uno stage non retribuito.
Lei a differenza di me è molto più coraggiosa ed è pronta a tutto per scoprire la verità. Vive anche un momento difficile a livello personale e sentimentale e avrà bisogno di ritrovarsi per capire cosa vuole fare veramente nella sua vita. Non le ho certo semplificato le cose, lo ammetto.

-Come è nata l’idea di scrivere un romanzo?

I libri hanno sempre fatto parte della mia vita. E così anche la voglia di raccontare io una storia è nata spontaneamente. Avevo partecipato nel 2013 al concorso Giallo Stresa con un mio racconto ed ero stata scelta tra i finalisti. Poi sono passati alcuni anni in cui ho abbandonato la scrittura per ritrovarla poi con grande gioia. La storia è nata durante le mie passeggiate lungo il lago, quando mi fermavo ad ammirare le ville storiche, che mi hanno sempre affascinata tantissimo.

-È anche un’appassionata lettrice, quale sono i libri più significativi per lei e quali possono averla influenzata nella sua scrittura (se ci sono, naturalmente)?

Sono cresciuta con “Peter Pan”, “Piccole donne” e “Il giardino segreto” che credo siano le letture che mi hanno fatta innamorare per sempre dei libri. Amo i classici, soprattutto i russi e i francesi dell’Ottocento. Il mio mito è Elsa Morante. Ma divoro anche Sophie Kinsella e l’Allieva di Alessia Gazzola. Oltre ai maestri del giallo e del thriller, da Donato Carrisi a Michel Bussi, Joel Dicker…Insomma l’elenco è infinito e credo che tutte le letture fatte più o meno direttamente influenzino poi il modo in cui si scrive.

-Nuovi progetti di scrittura all’orizzonte?

Sto scrivendo una nuova avventura di Benedetta. Mi ha fatto moltissimo piacere sapere che molti lettori la vorrebbero ritrovare, dalle prime recensioni ricevute. E quindi sono felicissima di accontentarli. Non sono ancora pronta a separarmi da lei.

Sara Foti Sciavaliere