#ChiscriveSiracconta: Intervista a Pasquale Listone – “Fango”

Napoletano ed esordiente con “Fango” edito da New Book, il giovane Pasquale Listone riporta nel suo libro la vita di tutti e di ciascuno, nei suoi aspetti talvolta più banali e scontati, ma che diventano l’essenza di ogni esistenza, usando una scrittura fresca, immediata e anche veloce, come quella dei social dove ha mosso i suoi primi passi un twit e un post dietro l’altro. Conosciamolo meglio in ques’intervista rilasciata per AgorART.

Come è nato “Fango”?

Questo libro è nato nella mia testa già da qualche anno, ma solamente nel mese di marzo ha avuto finalmente vita, nero su bianco.
Questo libro nasce per aiutare leggendo una storia di chi “ci è passato”.

Spiegaci la scelta del titolo.

Il titolo “Fango” è scelto sia come metafora di vita, sulla rinascita, sul toccare il fondo, sia per la stupenda canzone di Jovanotti. Inno alla vita.

Leggendo “Fango”, alla luce della tua esperienza social, mi è sorta una curiosità, in quanto ho notato una certa affinità nella tua scrittura con la contrazione e l’immediatezza tipica dei twit: credi che la tua familiarità con i social abbia influenzato il tuo modo di scrivere?

Assolutamente sì. Twitter anni fa aveva l’obbligo dei 140 caratteri, adoravo quel “metodo” rapido. Arriva rapidamente al lettore ed era anche divertente racchiudere in poche parole pensieri più complessi.

Una paura della principale voce narrante, Nicola, è essere oggetto di critica: come scrittore, seppure al tuo esordio, che rapporto hai con il giudizio altrui?

Complicato. A tratti odioso. Credo nella libertà delle persone, ma finché c’è qualcuno a giudicarti non sei mai completamente libero.

“Tutti corrono, chissà se sanno dove vanno, forse non lo sanno nemmeno loro”. Dove pensi di andare, dove vorresti arrivare?

Mengoni in una canzone dice “la meta non è un posto ma è quello che proviamo”, ecco io vorrei arrivare alla serenità. La serenità racchiude in maniera perfetta leggerezza, felicità e libertà.

“La paura di fallire mi ha fatto commettere per anni l’errore più grande che potessi fare: non sbagliare. Non provarci nemmeno”: il tuo più grande errore e il tuo più grosso rimpianto?

Il tempo. Anche se ho “solo” 28 anni credo di aver perso molto tempo ed ancora oggi credo di perderne moltissimo.

Ti faccio la stessa domanda di Nicola a Cristiano, come se fossimo seduti allo stesso bar di quartiere: “Cosa pensi dell’amore?”

L’amore è tutto ciò che non è pensato. È come il bagno di mezzanotte o come la strada che prendi ad uno svincolo senza sapere dove stai andando, l’amore è tutto ciò che non è razionale.

Pensi a un nuovo libro?

Certo. Ma anche in questo caso necessito del tempo, ed io ne perdo troppo.

Sara Foti Sciavaliere

Puoi leggere anche…

– S.Foti Sciavaliere, “Fango” di Pasquale Listone – Recensione, in agorart.net, 14 novembre 2020