“Come innamorarsi a New York” di Sara Del Signore – Recensione

In attesa delle feste di Natale, Sara Del Signore ha scritto, per Literary Romance, “Come innamorarsi a New York”, una piacevolissima e divertente commedia romantica dove tutti gli elementi della buona scrittura si bilanciano senza mai eccedere.

La trama
Una famiglia italiana ingombrante. Una donna in carriera e un agente dell’FBI in incognito.
Come si arriva sani e salvi al Natale, con un matrimonio da celebrare, un criminale da cui guardarsi e l’incognita di un amore imprevisto?

Victoria Moore è originaria di New York; ha alle spalle una chiassosa, numerosa e tradizionalista famiglia italiana, dalla quale si tiene alla larga il più possibile. Per farlo ha messo duemila chilometri di distanza e vive nell’assolata Miami, dove svolge con successo la carriera di avvocato. Quando però si accorge di non voler difendere un cliente palesemente colpevole, decide di mollare il suo elegante ufficio e il suo lauto stipendio, per diventare Vice Procuratore. Ma il destino è un burlone: Victoria si trova, senza saperlo, in pericolo. A guardarle le spalle, l’agente speciale Ian Carter che, per quanto sia affascinante, è ombroso e taciturno.


Intanto il Natale è alle porte. Victoria e Ian sono costretti a volare a New York. Complici i fiocchi di neve, il panorama dalla cima dell’Empire State Building e lo zampino dell’italianissima nonna di Victoria, tra i due scatta un bacio che profuma di Natale e riecheggia nella notte newyorchese come una canzone di Bing Crosby.

L’autrice – Sara Del Signore
Nasce a Roma nel 1977, una laurea in Sociologia con indirizzo in Comunicazione e Mass Media e un amore per la scrittura da quando è bambina. Per tredici anni ha rivestito il ruolo di copywriter in prestigiose agenzie pubblicitarie, scrivendo comunicati radio e TV per innumerevoli clienti; oggi scrive per il solo piacere di farlo. Vive a Roma con il marito e le loro due figlie. Autrice per Literary Romance de “La scultrice dei segreti” e “In rotta di collisione”.

Recensione
Linguaggio semplice ma calibrato e mai banale. Narrazione incalzante e piena di verve. Dialoghi ben costruiti e opportunamente intrecciati con la trama descrittiva della protagonista che racconta in prima persona. Victoria Moore è adorabile con il suo pH acido e la nevrosi contro il Natale e il matrimonio, e le sue insicurezze che l’avvicinano tanto al lettore: potremmo dire, una noi. E lo stesso Ian Carter, Mr. FBI, è fatto di luci e ombre, ma Victoria riuscirà a portare il sorriso sulle labbra del bel tenebroso.
I titoli dei capitoli sono ironici e accattivanti, ottimo riflesso della storia che scandiscono. Una storia divertente e a tratti sensuale e romantica senza cadere nel melenso (come piacciono a me!).

Un romanzo leggero, dove leggerezza non è sinonimo di superficialità, bensì è lievità che solleva gli animi, che fa un po’ sognare, che ti attira nella lettura facendo pensare che forse le cose belle inaspettatamente possono succedere… magari complice la magia del Natale!

Sara Foti Sciavaliere