“Come la neve a Natale” di Valentina Perrone – Recensione

Una nuova storia di sentimenti e di fragilità per l’ultimo romanzo della scrittrice e giornalista salentina Valentina Perrone, “Come la neve a Natale”. Il Salento sempre sullo sfondo, luogo del cuore dell’autrice, al quale si affianca quelle atmosfere familiari e cariche di calore che attraversano il periodo delle feste natalizie.

La trama
Lea ha trentacinque anni, un lavoro da segretaria a Roma e il cuore spezzato: da tre anni vive da sola e coltiva il proprio dolore, evitando persino di tornare nella sua Lecce per non rischiare di incontrare chi l’ha così tanto ferita. Sono i suoi genitori a raggiungerla ogni volta per trascorrere insieme il Natale. Stavolta, però, un imprevisto impedisce loro di farlo e Lea è costretta a salire su un treno e ad andare incontro alle sue paure. Non sa ancora che il destino si è messo in viaggio prima di lei e che, nonostante le sue reticenze, la porterà a volerne sapere di più su quell’uomo dai grandi occhi verdi e dai modi gentili seduto di fronte a lei, che andrà via col suo fascino e tornerà in circostanze impensate. Attorniata dai propri fantasmi, ma anche dalla meraviglia degli affetti familiari e dello spirito natalizio, Lea dovrà imparare ad accogliere i doni della vita, in qualunque forma essi si mostrino.

L’autrice – Valentina Perrone
Salentina, è scrittrice e giornalista. Ha ricevuto premi e riconoscimenti per i suoi libri, l’attività giornalistica, l’impegno nella promozione culturale e nella tutela degli animali.
Il suo sito web: www.valentinaperrone.it

Recensione
La scrittura di Valentina Perrone arriva sempre dal cuore, e così, in modo semplice e intenso raggiunge chi legge i suoi romanzi. Le emozioni, le angoscie, le paure di vite ordinarie che sanno accostarsi a quelle dei lettori trascinando in quel mondo fatto di pagine ma che hanno un sapore di familiarità, perché in fondo i sentimenti sono un linguaggio universale, che possono prendere forme in vite diverse, storie diverse, ma non troppo lontane dalle nostre. E poi c’è sempre quella scintilla di speranza, di luce, che si affaccia anche nelle solitudini più tristi, nei dolori più oscuri, che riempie il cuore di speranza, che lascia intravedere una seconda opportunità quando si pensa che nulla possa cambiare.


«Finché un giorno, in treno, ho incrociato una vita che ho sentito a pelle simile alla mia». Torna a guardare il mare. «Forse perché ne ho intravisto la solitudine, nonostante si mostrasse diversa. Tra cuori simili ci si riconosce».

Il rapporto di Valentina Perrone con la sua terra è imprescindibile (come ho sottolineato anche in altre recensioni dei suoi romanzi precedenti). Qui lo sfondo predominante è Lecce, che si fa anch’essa protagonista, con i suoi luoghi e le sue atmosfere, che acquistano un pizzico di magia nel clima natalizio, insieme ai profumi e ai sapori della tradizione salentina che contribuiscono a conferire alla narrazione un abbraccio familiare.

Sara Foti Sciavaliere