È uscito “Solitudine”, il nuovo singolo di Sheffer

Fuori da venerdì 18 dicembre 2020 per Mirò BR Productions (distr. Believe) il nuovo singolo di Sheffer dal titolo “Solitudine”. Questo brano è l’apripista di un progetto musicale super moderno, hip hop, rap, alternative, che ci catapulterà di volta in volta in un mondo di suoni esageratamente contaminati.

Anche il testo rispecchia questa varietà di sentimenti: si sente tanta malinconia e voglia di ricevere/dare affetto, il tutto corredato da elementi fantastici, quali l’amico immaginario o la meteoropatia, perché nel momento in cui si è costretti a vivere noia e solitudine insieme, l’unico modo per evadere è con la mente, viaggiando con la fantasia.

«Collaboro con Gabriel, ottimo musicista, in particolare chitarrista, ma soprattutto grande amico d’infanzia. Con lui porto a termine il lavoro, aggiungendo dettagli, arricchendo la produzione elettronica con strumenti acustici e non. Dopo aver avviato il lavoro e trovato a parer nostro la giusta dimensione, entra in gioco Rosa, la mia manager, figura che organizza al meglio il mio lavoro, la mia testa e mi sprona a fare sempre di più. In lei ho trovato la mia stessa grinta e voglia di fare. Caso vuole che si chiami proprio “Rosa”, simbolo portante del progetto: la rosa è un fiore che mi ha sempre affascinato, dal colore alla fattezza e rappresenta in tutto e per tutto il mio dualismo lirico con i suoi petali e le sue spine; un lato romantico e uno pungente.», racconta Sheffer.

Il singolo “Solitudine” rispecchia la sua voglia di sperimentare e spaziare tra generi:

«Amo il funk anni ’80, il metal, ma anche il pop. Mi piace rappare e cantare, quindi non voglio avere limiti di alcun tipo e voglio sentirmi libero di potermi esprimere come più mi piace. Il brano nasce dapprima “solo” con la chitarra. Scritto in un periodo in cui eravamo costretti ad essere soli, durante il primo lockdown, chiesi a Gabriel [n.d.r. Gabriel Bagni] di comporre una linea di chitarra che ricordasse la solitudine. Mi inviò una parte che mi colpì subito, che aveva pensato a 70 bpm, per indurre malinconia. Io, al contrario, ho composto il resto dello strumentale a 140 bpm, rendendola più UpTempo e ballabile, così che chiunque avesse ascoltato il brano, non si sarebbe sentito realmente solo.», dichiara Sheffer.