Dal 15 al 20 giugno, Annecy, in Alta Savoia, come ogni anno ormai in questo mese, diventa per sei giorni la capitale del film d’animazione.
La prima edizione della kermesse risale al 1960, all’epoca si svolgeva con cadenza biennale e la CGI (Computer Generated Imagery) era fatta con carta e forbici. Dal 1998 Annecy è diventato un appuntamento annuale. È l’occasione per professionisti o appassionati di scoprire nuove produzioni provenienti da tutto il mondo. Quest’anno sono 215 i film in competizione al Festival, provenienti da 40 diversi paesi, un mercato in piena espansione.
Il festival di Annecy offre inoltre ai professionisti l’occasione di incontrarsi con il Mercato Internazionale del Film d’Animazione (MIFA). Tre giorni dedicati allo sviluppo dell’industria dell’animazione per dare impulso alla realizzazione di progetti e alla circolazione delle opere, favorire gli scambi e gli incontri interprofessionali, concludere partnership e coproduzione e conoscere anche le ultime tendenze del settore.
Durante il Festival la cittadina francese vive al ritmo delle proiezioni proposte nelle varie sale cittadine e sul Pâquier, la vasta passeggiata all’aria aperta sulle rive del lago di Annecy. Ogni edizione dà spazio a un tema diverso. Il festival ha delle tradizioni proprie: il martedì sera è dedicato a Walt Disney, il venerdì sera a Canal+ (canale televisivo) e il sabato sera alla proiezione del lungometraggio premiato dalla giuria.
Al termine delle proiezione, vengono assegnati numerosi premi: il Cristallo per il lungometraggio, il Cristallo di Annecy (per i cortometraggi), il Cristallo per la produzione TV, il premio “Jean-Luc Xiberras” per la migliore opera prima, il Premio per il miglior videoclip e anche il Premio del pubblico per i lungometraggi.
Quest’anno il Festival di Annecy ha come ospite d’onore la Spagna che festeggia i cento anni del cinema d’animazione e che nell’ultimo decennio ha vissuto un periodo di autentica fioritura in questo settore.
Ad inaugurare il Festival è stato il film prodotto da Salma Hayek-Pinault, Il Profeta, tratto dal bestseller del libanese Kahlil Gibran. Un lavoro non facile per Roger Allers, regista del Re Leone. La pellicola infatti si spira a un classico della letteratura mediorientale scritto negli anni Trenta, costellato da messaggi di pace, amore e solidarietà, raccontando la storia di Mustafa, un poeta imprigionato nelle sue poesie. Seguendo le sue avventure, Il Profeta si dispiega come tante lezioni di vita, ma “La sfida è stata proprio quella di adattare un libro senza un filone narrativo a un film, ricercando il modo per collegare e far sviluppare in modo armonioso tutte le poesie in un racconto omogeneo”.
Per la realizzazione di quest’opera del cinema di animazione è stata chiesta la collaborazione di nove grandi autori del settore, ognuno col compito di realizzare una sequenza corrispondente a una delle poesie di Gibran. Fra le firme, alcuni giganti del film d’animazione sulla scena internazionale, come Bill Plympton e Johan Sfar, ma anche degli esordienti, come Mohammed Saeed Harib, di Dubai, Emirati Arabi Uniti
Per visitare il sito ufficiale del Festival del Cinema d’Animazione di Annecy, clicca qui.