Guttuso in mostra al Vittoriano: 100 opere in omaggio al suo centenario

Ad un secolo dalla nascita del pittore realista Renato Guttuso, Roma, dove visse per cinquant’anni, festeggerà con una  grande mostra al Complesso del Vittoriano dal titolo “Guttuso. 1912-2012”. La mostra, aperta al pubblico dal 12 ottobre 2012 al 3 Febbraio 2013, riunisce più di 100 opere provenienti da musei nazionali e internazionali, dalle collezioni private e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Le tele esposte sono rappresentative dell’intero arco creativo dell’attività artistica del maestro siciliano, documentano i diversi momenti espressivi del pittore e costituiscono la prima grande antologica che gli dedica la città che scelse come sua seconda casa una volta abbandonata la Sicilia.

Dal palazzo del Grillo al Vittoriano sono due passi, che Renato Guttuso percorreva attraversando la Suburra e via dei Fori Imperiali invasa dal traffico di veicoli e gente. All’ombra del Vittoriano l’artista siciliano giunse nel 1931 per la prima Quadriennale, entrando in contatto con la Scuola Romana, e a Roma rimase  –  eccezion fatta per il periodo milanese del  ’35’/37 –  fino alla morte, nel 1987.

Guttuso, stabilì nella capitale il centro nodale delle sue relazioni e la dipinse, rappresentandone l’aspetto più intenso e profondo, sociale, politico, ma anche religioso. Attraverso le sue visioni del Colosseo, dei Tetti di Via Leonina, delle misteriose presenze nei giardini pensili romani, che emergono nella Visita della sera, scopriamo una Roma diversa, vibrante.

Verranno inoltre presentate le opere che il maestro aveva tenute per sé, nella sua collezione privata: dalle piccole tavolette con le quali, precocissimo, muoveva i primi passi nel mondo della pittura, ai grandi quadri come La Fuga dall’Etna, La Crocifissione, I funerali di Togliatti, Il Caffè Greco, La Vucciria e le splendide nature morte che, negli anni Quaranta, facevano presagire la tragedia della guerra e della catastrofe.

La mostra, curata da Fabio Carapezza Guttuso ed Enrico Crispolti, con il coordinamento di Alessandro Nicosia di “Comunicare organizzando”, giunge dopo le tre analitiche antologiche di Bagheria degli anni scorsi.