Tra i primi titoli dopo il lockdown, arriva in libreria, domani 21 maggio 2020, la nuova edizione de “Il nome della rosa” di Umberto Eco, non una data a caso, bensì a 40 anni dalla prima pubblicazione. Questa nuova edizione, pubblicata da La nave di Teseo sarà arricchita con un’appendice inedita contenente i disegni preparatori dell’autore, testimonianza del suo minuzioso lavoro preparatorio prima della stesura.
Lo stesso Umberto Eco affermava nelle “Postille” (1983): «Per raccontare bisogna anzitutto costruirsi un mondo il più possibile ammobiliato sino agli ultimi particolari.’ E che cosa ci racconta o, meglio, ci anticipa di questo mondo il materiale visivo qui riprodotto? Innanzi tutto l’identità, la fisionomia dei principali protagonisti, con il tipico tratto veloce, arguto dell’autore, che ne giustificherà l’invenzione ‘per sapere quali parole mettere loro in bocca.»
“Il nome della rosa”, edito da Bompiani nel 1980, è l’opera che ha rivelato il genio narrativo di Umberto Eco, tradotto in 60 paesi, con oltre 50 milioni di copie vendute, vincitore del premio Strega nel 1981 e che ha ispirato un film e una serie tv di successo mondiale.
Davvero in pochi non conosceranno la trama di questo romanzo. Un’abbazia medievale isolata. Una comunità di monaci sconvolta da una serie di delitti. Un frate francescano (che nell’immaginario di molto ormai ha il volto di Sean Connery) che indaga i misteri di una biblioteca inaccessibile. Un romanzo storico, carico di mistero, con le venature di un giallo e la tensione di thriller, ma anche opera culturalmente dettagliata nella descrizione degli ambienti, del contesto, per i riferimenti letterari.
“Il nome della rosa” è una di quelle opere il cui fascino il tempo non può far sfiorire.
L’autore – Umberto Eco
Filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, Umberto Eco (Alessandria 1932 – Milano 2016) ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn Aleppe (2016), Il fascismo eterno (2018). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (postuma, 2017).