Intervista – Domande “sComode” a caspio

Dalla fine dello scorso marzo è disponibile “mai”, il nuovo singolo di caspio, un nuovo capitolo per l’atipico cantautore nato a Roma, ma trapiantato a Trieste che fa musica elettronica, con influenze anni ’90, in una veste nuova, attuale. “mai” è un manifesto generazionale e che descrive i trentacinquenni, la generazione di caspio, che abbiamo intervistato per AgorART.

-Come è nato il singolo “Mai”?

Avevo finalmente tempo. In questo anno così strano, difficile per tutti, io ho ritrovato il tempo.
Sono riuscito a fermarmi, a cambiare tante cose, a riflettere su quello che ho, su quello che vorrei, su quello che sono e che mi piace. “Mai” è lo sfogo di chi tempo non ne ha mai avuto e, all’improvviso, ha invece la possibilità di guardarsi allo specchio, con calma, e di fare i conti con se stesso.

-Cosa vuol dire fare pace con sé stessi?

Partendo dal presupposto che non è possibile non avere rimpianti e rimorsi, che le cose sarebbero potute andare diversamente, che si sarebbero potute fare ben altre scelte, che il percorso è fatto di sliding doors, è necessario riconoscersi che tutto questo è normale, regolare. Si fa pace con se stessi partendo dall’accettazione e dalla consapevolezza che si è il risultato, e solo a quel punto apprezzabile, di un passato che non si può più cambiare.

-Ci sarà un disco?

È un po’ prematuro anticiparlo, visto che sono ancora in fase produttiva!

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Io ascolto un po’ di tutto, cose che non c’entrano tra loro, generi diversi, artisti giganti e di nicchia. Ad influenzare la mia musica, però, sicuramente c’è tutto il trip-hop alla Massive Attack, l’industrial dei Nine Inch Nails. Adoro i The National.

-Come vedi la musica in questo contesto socio culturale?

Sicuramente è un periodo difficile per la musica. La mancanza di contatto con il pubblico si ripercuote su tutti gli artisti, a tutti i livelli. Il paradosso è che ci sarebbe più tempo per ascoltarne molta, ma forse manca il mood. E dire che la musica è una delle cure più potenti che ci siano per il malessere.

-Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Mai” ha dato il via ad un nuovo caspio, un po’ più consapevole, più solido, che sicuramente non riuscirà a stare in silenzio per molto. Ho quella parte di cervello dedicata alla musica che va a mille e a breve vi darà notizie di sé.

Civins