Intervista – Domande “sComode” a Chiara Ragnini

“Disordine” è il nuovo Ep di Chiara Ragnini, nel disco sono incluse quattro tracce, completate durante i mesi di lockdown, parlano di amore e di affetto, argomenti che più stanno a cuore alla cantautrice genovese e dei quali le viene più spontaneo raccontare. Il quarto brano trae libera ispirazione da una poesia del giornalista e filoso piemontese Fulvio Romano.

Dal 16 ottobre su tutte le piattaforme digitali: un elogio alla lentezza, a tre anni di distanza dall’ultimo disco “La Differenza”, che segna il ritorno sulle scene dell’artista genovese, in un abbraccio fra il pop e la canzone d’autore. Di seguito l’intervista che Chiara Ragnini a rilasciato per AgorART.

Ciao Chiara, è sempre un piacere ascoltarti.
Come sta Chiara a distanza di tre anni da “La Differenza”?

Ciao Giacomo! Sto bene, grazie, nonostante i mesi di lockdown, lo smart working e i mille pensieri che fluttuano nella testa fra bimbi, lavoro e musica. Sto bene perchè continuo a fare musica nonostante le difficoltà che ci sono. Le idee però non mancano e poterle mettere nero su bianco resta un bel privilegio.

Cosa vuoi portare al pubblico con questo EP?

Vorrei portare un attimo di respiro: siamo sovrastimolati, bombardati da produzioni che si assomigliano tutte e che cercano tutte la meritata visibilità. Sarebbe bello tornare ad un ascolto più masticato e reso maggiormente digeribile dal tempo e dalla cura, lontani dallo smartphone. Ricordo quando da ragazzina passavo ore ad assimilare un disco: ormai sembra un film di fantascienza, tutti chini a skippare su Spotify in attesa della traccia che catturi veramente la nostra attenzione. Ecco, mi piacerebbe che questi quattro pezzi venissero ascoltati ad occhi chiusi, con lentezza, per assaporarne ogni sfumatura.

Quale brano senti più tuo e perché?

Senza dubbio l’ultima traccia, La sera è ormai notte: nasce da una poesia di un filosofo e giornalista piemontese e diventa canzone proprio su richiesta dell’autore. La sento molto vicina a me perché è una meravigliosa e onesta dichiarazione d’amore verso la persona al proprio fianco. Sono molto serena e innamorata e ho interpretato questa canzone con grande trasporto.

Come vedi il mondo della musica post Covid?

Come un gigante che abbia bisogno di un traino molto forte per rialzarsi. Da poco in piazza Duomo si sono schierati centinaia di bauli vuoti come bare portati dagli operatori dello spettacolo, vestiti tutti di nero, come ad un funerale dove il defunto è l’amore per l’arte e per la cultura che pare non interessare parecchio a questo paese. Ci sono tantissime figure rimaste senza lavoro in questi mesi e penso, in particolare, ai tecnici, ai fonici, agli strumentisti, a tutte quelle persone attorno a progetti musicali più o meno grandi e che lavorano soprattutto con i live. E’ paradossale che non si sia attuato un piano serio di gestione degli spettacoli dal vivo quest’estate quando poi vedi decine di persone assembrate alle fermate degli autobus. E’ recente il comunicato stampa dell’Agis che afferma come sia emerso un solo caso di contagio fra tutti gli spettatori di eventi dal vivo che si sono svolti nei mesi scorsi. Insomma, c’è bisogno di un approccio più serio e metodico al mondo della musica in Italia in questo momento così complesso e senza dubbio di aiuti economici al settore dello spettacolo dal vivo.

Credi che i social possano aiutare la diffusione della musica?

Forse un po’ meno rispetto ad alcuni anni fa: avverto una sorta di controtendenza, forse dovuta al fatto che fino a qualche tempo si poteva ottenere una certa visibilità in maniera gratuita sulle piattaforme social mentre ora senza inserzioni a pagamento è molto complicato raggiungere risultati concreti. Sono convinta che i live restino ancora l’approccio migliore alla diffusione del proprio progetto musicale e all’ampliamento del proprio pubblico.

Cosa vorresti dire alla Chiara di tre anni fa in chiave futura?

Chiara non preoccuparti: se già crescere un figlio ti sembra faticoso aspetta di averne due! Scherzi a parte, direi a me stessa di continuare come già stava facendo: rimboccandosi le maniche, di continuare a scrivere, a suonare, a studiare e migliorarsi per quanto possibile, a testa alta e con determinazione.

Come ti vedi fra tre altri anni?

Con un nuovo disco in mano e tante belle date live alle spalle. Forse con un altro bimbo? Chissà…

Civins