Intervista – Domande “sComode” a Chinny

Chinny, nome d’arte di Marta Chinello, classe 2000, fa il suo debutto, su etichetta SENZA BASE Records,  con l’inedito scritto da lei “L’ultima”. Ecco l’intervista rilasciata per AgorArt.

-Come nasce il tuo singolo “L’ultima”?

“L’ultima” è stato il primo pezzo sotto molti punti di vista; il primo in italiano e il primo ad uscire.  Stavo suonando il pianoforte, ho iniziato a scrivere e subito dopo aver terminato mi resi conto che il testo faceva trasparire aspetti nascosti del rapporto che stavo vivendo: incomprensioni, incompatibilità, e la relazione si stava trascinando solo per abitudine… Continuai a lavorarci, ma il testo parlava chiaro; così presi la decisione di lasciare quello che allora era il mio ragazzo, e non fu facile dopo anni di relazione, ma servì ad entrambi.

-Cosa speri di portare al pubblico con l’uscita di questo brano?

Il messaggio che vorrei passasse è di rispettare e amare se stessi almeno quanto lo si fa con gli altri, e di non annullarsi portando avanti un rapporto per paura di restare soli. E’ una situazione in cui molte persone si ritrovano, e vorrei che questo brano facesse sentire un po’ meno solo e un po’ più compreso chi sta vivendo una circostanza simile. 

-Da dove deriva la tua passione per la musica?

Passavo l’estate da mia nonna in campagna e ascoltavamo ogni giorno Vasco Rossi, cantando a squarciagola mentre pulivamo la casa; poi alle elementari ho fatto un laboratorio di canto corale, eravamo stonatissimi; ma sono rimasta affascinata dalla materia e ho iniziato a cantare. A 10 anni feci la prima lezione vera e propria, e appena uscita dall’aula mia madre chiese all’insegnante se ne valesse la pena: ancora la ringrazio per aver risposto “Sì”!

-Quale delle tue esperienze ti ha fatto crescere maggiormente e perché?

Sono nata in una famiglia di Impresari di pompe funebri quindi sono cresciuta a stretto contatto con la morte; credo sia per questo che la vita ha un gran valore per me. Vi lascio immaginare gli anni delle medie, tra soprannomi e gesti scaramantici al mio passaggio, non fu proprio facile sopravvivere. Ma oltre ciò, la vita mi ha offerto molti altri spunti di scrittura: tra storie d’amore che iniziano e finiscono, amicizie che vanno e vengono e situazioni famigliari complicate, non mi sono mai annoiata. Devo al passato tutto ciò che sono ora.

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Oltre al cantautorato italiano che ho sempre amato, ascolto moltissima musica estera; canzoni Inglesi, Americane e ultimamente un cantautore giapponese di nome Yuuri! Dovessi nominare altri due artisti da cui ultimamente mi sento ispirata sarebbero: Anson Seabra e Billie Eilish.

-Secondo te, quanto i social possono far crescere la musica oggi?

Moltissimo! Ammetto di aver sempre preferito i live, ma lavorare sui social ti permette di raggiungere un pubblico molto più vasto ed eterogeneo. Sono uno strumento importantissimo per qualsiasi artista!

Civins