Intervista – Domande “sComode” a Cristallo

Dall’8 dicembre 2020 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming “PIANO B”, il nuovo EP di Cristallo, nome d’are di Francesca Pizzo. Conosciamola meglio in questa intervista che ha rilasciato per AgorART.

Come nasce Cristallo?

Cristallo nasce da una scissione. Il progetto agli esordi era un duo, poi le nostre strade si sono divise ed eccomi qui a scrivere e cantare i miei brani. Prima ancora del duo in lingua italiana ho suonato per anni nel progetto Melampus in cui cantavo in inglese e suonavo il basso e la chitarra.

Qual è il percorso che ti ha portato all’Ep “Piano B”?

Piano B, come dice il nome stesso, è l’alternativa al Piano A, che era quello di pubblicare un Lp in primavera. La pandemia ha cambiato tutto e ci ha costretti a sospendere l’uscita. Oggi in questo Ep sono racchiusi 5 brani destinati originariamente alla tracklist del disco. Ho deciso di pubblicarli in digitale per chiudere quest’anno difficile in modo positivo e propositivo.

Cosa vorresti arrivasse al pubblico dall’ascolto di questo lavoro?

La speranza. In questi mesi abbiamo tutti dovuto adattarci a una situazione di grande precarietà. Spero che i miei brani portino uno spiraglio di luce a tutti.

Quale brano senti più tuo e perché?

Risposta impossibile! Ogni brano racconta qualcosa di mio, o di intimamente vissuto dalla sottoscritta. Sono tutte fotografie di momenti che ho voluto immortalare per non dimenticare.

Credi che nella vita serva sempre un piano B?

Se anche non lo credessi, la vita mi farebbe cambiare idea in 6 minuti.

Raccontaci un po’ di te, della tua passione per la musica.

Ci sono giornate difficili in cui la musica mi aiuta ad andare avanti. E ci sono giornate semplici in cui ascolto musica perché sarebbe sciocco non farlo. Fin da quando sono bambina, anche grazie alla passione di mio padre, ho sempre ascoltato musica. Ho iniziato a suonare da ragazzina nelle prime band e non ho quasi più smesso. E anche quando ho smesso, era solo una pausa di riflessione.

Come vedi la musica in questo contesto socio culturale?

La vedo come la più grande occasione di sentirsi vicini anche quando non lo si è.

Civins