Intervista – Domande “sComode” a Daniele Coletta

È in radio e in digitale “Piove sulla luna”, il nuovo brano del cantautore romano Daniele Coletta, già vincitore la scorsa estate  del contest “Deejay On Stage” con il singolo “Trastevere”. Abbiamo chiacchierato con lui in quest’intervista rilasciata per AgorArt.

“Piove sulla luna” è un racconto personale di un pezzo della tua vita, quanto ritieni la musica possa essere liberatrice e terapeutica?

È scattata un’esigenza: Quella di fermarmi, ascoltare il mio dolore e affrontarlo. La connessione con i propri sentimenti è qualcosa che molti evitano, io ho capito che non fuggire mi faceva stare meglio, così ho iniziato a scrivere e a raccontarlo, è stato TOTALMENTE terapeutico. Grazie alla musica mi sono liberato da tante sovrastrutture, ho iniziato a non avere paura di parlare e anzi, a capire quante persone potessero ritrovarsi e condividere con me le stesse sensazioni.

Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato nel tradurre in canzone le tue emozioni, i tuoi pensieri?

Per quanto riguarda il mio percorso la parte più difficile è il confezionamento del brano. I testi nascono da pensieri molto intimi e profondi, delle vere e proprie confessioni. Da li ho sempre paura di prendere questo piccolo “tesoro” e sbagliare a costruirci intorno un mondo magari sbagliato o che possa sminuire o trasportare nella dimensione sbagliata. Devo dire però che la connessione creata con il mio producer e amico Marco Canigiula non mi ha mai tradito. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti.

Ci spieghi il titolo del tuo brano?

“Piove sulla Luna” è una metafora. Tutti sappiamo che non è possibile. Se dovessi scrivere in una semplice frase il significato del brano citerei proprio l’ultima frase: “Non piove sulla luna”. A volte tendiamo a proteggere e ad idolatrare persone, storie che non lo meritano affatto. Diventiamo i direttori di un film dove vogliamo che tutto vada per il meglio e che ci sia sempre il lieto fine anche se basterebbe un minimo di lucidità per vedere la realtà, in questo caso molto più cruda e difficile da accettare.

A quali artisti tendi a riferirti? Quale tipo di musica ascolti?

Ascolto di tutto. Mi piace esplorare e sperimentare contaminando diversi stili e “rubando” ciò che mi piace dagli altri artisti. Sono figlio degli anni 90, quindi cresciuto a pane, acqua e Queen, Michael Jackson, Withney Houston, Depeche Mode, Nirvana. La mia canzone preferita è Bohemian Rhapsody che è proprio la definizione di CONTAMINAZIONE.
Se oggi dovessi dirti due artisti con i quali vorrei collaborare e che mi ispirano molto ti dico Frah Quintale per l’Italia e Bruno Mars per l’estero.

Il tuo obiettivo artistico a breve termine? E il tuo più grande sogno nel cassetto?

Piove sulla Luna è il terzo singolo di un progetto al quale sto lavorando con Marco Canigiula e il team di Cantieri Sonori. Non ho pensato di fare uscire un album per il momento, credo che procederemo con l’uscita di singoli durante questo 2022. Poi vediamo cosa succede. Nel frattempo, continuo a scrivere, pubblicare nuove canzoni, spero di arrivare a più persone possibili e fare tanti live. Non vedo l’ora di tornare sul palco! Il mio sogno del cassetto, in questo momento, è quello di partecipare a Sanremo, vincerlo e poi portare un messaggio anche all’Eurovision in modo da poter parlare a tutta l’Europa.

Civins