Intervista – Domande “sComode” a Elisa Sapienza

Recentemente Elisa Sapienza ha pubblicato il nuovo singolo “Come la felicità”: la sua ricetta acqua e sapone è un pop cantautorale senza scorciatoie, genuino e semplice come la ricetta tradizionale della nonna. Proviamo allora a conoscerla in questa intervista che ha rilasciato per AgorART.

Come nasce il tuo singolo “Come la Felicità”?

È un manifesto autobiografico, un atto di coraggio che ho deciso di fare in cui confesso dei pensieri scritti in un preciso momento della mia vita. Ha un inizio molto forte, che sembra negativo, “vorrei solo sparire”, ma poi apre in un grido di speranza in cui provo a definire alcuni aspetti della felicità. È un brano che è stato arrangiato da Filadelfo Castro, meraviglioso produttore musicale, con il quale abbiamo fatto la scelta coraggiosa di suonare dal vivo gli strumenti principali, anche per dare maggior valore alla parte musicale.

Cosa vuoi portare al pubblico con questo brano?

Vorrei portare la mia autenticità. Non ho paura a mostrami per quella che sono, anche con le mie imperfezioni. Non uso trucchi o scorciatoie per arrivare alle persone. Vorrei che chi mi segue apprezzasse questi aspetti. E spero che in quello che racconto qualcuno possa ritrovare un po’ di sé.

Quanto pensi che i social influenzino le nuove generazione anche in fatto di gusti musicali?

I social in questo momento storico sono importanti per far arrivare il proprio lavoro a più persone possibili e, considerando che non si possono fare concerti, anche per avere un contatto ‘diretto’ con le persone. A volte, però, hanno un’altra faccia della medaglia che non amo: mostrano finzione, realtà alterate giusto per attirare l’attenzione. È una cosa che non mi piace, preferisco mostrarmi così come sono, anche correndo il rischio di interessare a meno persone.

Parlaci un po’ di te, come nasce la tua passione per la musica?

Nasce sin da bambina, ricordo i viaggi in macchina con i miei genitori in cui mi immergevo in ore e ore di ascolto. È un mondo che mi ha sempre affascinato e incantato. Per questo ho deciso di iniziare a studiare musica a16 anni e ho capito che cantare mi donava un benessere che volevo restituire alle persone. È stato, ed è tuttora, un rapporto in continuo crescendo. Ogni giorno, attraverso lo studio e quando ho la possibilità di esibirmi, mi innamoro sempre di più di quest’arte che regala solo emozioni stupende ed è libera da ogni giudizio.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Non ho artisti a cui mi sono ispirata, cerco di avere un mio percorso autonomo. Mi piace molto il cantautorato italiano che vanta artisti di immenso valore. Se devo fare due nomi senz’altro Elisa e Samuele Bersani li ritengo importanti per me, anche solo per aver accompagnato, con i loro brani, la mia crescita.

Come vedi la musica in questo contesto socioculturale?

La musica è fondamentale. Ha il grande potere di isolarti e trasportarti in dimensioni lontane. È fondamentale anche perché può farti estraniare da quello che sta succedendo. Non in maniera irresponsabile, ma ha la forza di regalarti momenti di sollievo e pace, necessari per non essere travolti dal difficile momento che viviamo.

Civins