Intervista – Domande “sComode” a Giraffe

Prosegue il percorso discografico di Giraffe, all’anagrafe Lorenzo Passamonti: dopo gli ottimi riscontri di “RUOK”, è in rotazione radiofonica e sulle piattaforme streaming dal 12 novembre con il nuovo singolo “Diamanti grezzi” (Artist First). I brani anticipano l’EP la cui uscita è prevista per la primavera del 2021, e intanto vi proponiamo l’intervista che ha rilasciato per AgorART.

Come nasce il singolo “Diamanti grezzi”?

Ciao ragazzi!
“Diamanti grezzi” nasce da una riflessione che ho fatto sulla valenza sociale che un tempo aveva il termine “rivoluzione” tra i giovani. Ovviamente mi riferisco alla rivoluzione bianca ma secondo me quello che più sta destabilizzando la mia generazione è la perdita della speranza di poter cambiare le cose.
Il futuro appare così incerto che si perde la voglia di affrontare anche le cose più piccole.
Invece il futuro è in mano nostra, di noi giovani, se non cambiamo noi nessuno lo farà al posto nostro.

Con questo brano quale messaggio vorresti raggiungesse il pubblico?

Vorrei che si percepisse la voglia di cambiare le cose, che possiamo invertire la rotta se veramente tutti lo volessimo.

“Sarà che voglio altri vent’anni per fare altri cento sbagli con te”, dici nella canzone: se disponessi di un extra sul tempo per cosa lo userebbe Lorenzo Passamonti? E invece Giraffe?

Come dico sempre Giraffe è solo Lorenzo che canta, sono un ragazzo studente prima di ogni altra cosa quindi se potessi avere del tempo extra mi farei sicuramente un viaggio con i miei amici.

So che stai lavorando anche a un EP, puoi anticiparci qualcosa?

L’Ep sarà un’immersione totale in questo concetto che è la mia generazione. Quello che stiamo vivendo noi oggi non è mai stato raccontato prima, nella musica così come nei libri di storia e quindi trovo che ci siano una marea di contenuti e tematiche nuove da affrontare assolutamente. Ho provato e sto provando a fare esattamente questo.

Parlaci un po’ di te, da dove deriva la tua passione per la musica?

Sono letteralmente nato con uno strumento in mano.
A casa tutti cantavano o suonavano sembrava di stare dietro le quinte di un talent.
Ero molto attratto da questo mondo e da come le persone riuscissero a proporre il proprio immaginario.

Cosa pensi abbia portato la Generazione Zero nel mondo musicale?

Tanto trash ma anche tantissime novità questo è innegabile. Venivamo da un periodo in cui la scena musicale italiana era dominata da tre nomi: Pausini, Ligabue e Vasco. Per carità delle divinità però avevamo bisogno che i giovani parlassero ai giovani.
Quindi ben venga sia nata la trap.

Civins