Intervista – Domande “sComode” a Giulia Ferraro

“Str**za” è il singolo di esordio di Giulia Ferraro, una canzone pop che nasce da chitarra e voce per arrivare a delicate sonorità elettroniche. In quest’intervista abbiamo fatto una chiacchierata alla giovane cantautrice per conoscerla.

-Cosa ti ha spinto a creare il tuo singolo “Str**za”?

Direi la presa di coscienza, la consapevolezza che spesso nei rapporti ci mascheriamo, forse per paura, per difenderci, di un atteggiamento cosiddetto “da stronzi”, scusa il francesismo. E questo poi, finisce per rovinare le cose, va ad intaccare il bello che c’è e che dovremmo ostinarci a proteggere. Quindi Str**za parla di una storia in bilico, tra la voglia di riconciliazione da una parte e la rassegnazione ad una amara fine dall’altra.

-Come vedi l’amore al giorno d’oggi?

Forse dopo questa risposta sarò definita “romantica”… Comunque sia, io penso che l’amore non abbia tempo, è eterno e universale, per cui ciò che poteva definirsi amore ieri è lo stesso di oggi.
L’amore è tutto, è la spinta della vita, è in ogni cosa, è ciò che ti toglie il respiro, che ti facontinuare ad andare avanti, la nostra ancora. Questo in ogni sua forma: verso un amico, verso la tua famiglia, verso il tuo cane, verso la tua passione, verso il tuo “partner in crime” preferito. Il momento storico che stiamo vivendo, mi ha sicuramente fatto riflettere sull’importanza dell’amore e oggi come mai ne abbiamo bisogno e abbiamo il dovere di custodirlo, per cui dobbiamo essere consapevoli e coraggiosi, perché sicuramente amare può far male, ma è anche il dono più bello che ci viene fatto e che possiamo offrire.

-Come nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce in silenzio. Ho iniziato a suonare la chitarra, intorno ai 12/14 anni, poi ho iniziato a scrivere e, per forza di cose, a cantare. La scrittura mi consentiva di esprimermi abbattendo il muro di timidezza che sin da piccola mi ha caratterizzata e che mi bloccava. Scrivevo perché, per quanto sia banale dirlo, mi faceva stare bene e non avevo nessuna paura di esprimermi. In quel momento ero solo io, la mia cameretta, la mia chitarra acustica, un foglio e una matita. Con il tempo ho capito che quella formula magica, chitarra, scrittura e canto, non avrei mai voluto abbandonarla e così ho iniziato a studiare anche canto e ho affinato il mio modo di scrivere. Per cui posso dire che la musica è stata per me una scoperta bellissima e la mia stessa famiglia mai se lo sarebbe aspettato, credetemi!

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Più che artisti di riferimento, ho dei generi musicali che prediligo. Sicuramente il mio “stile” si fonda sul pop, da qui poi cerchiamo, con il mio produttore, di ampliare la nostra visione, quindi contaminando con altre sonorità. Io ascolto musica anche molto diversa, passo dal pop, al soul, all’R&B, all’indie, mi piace il blues, il rap, le sonorità elettroniche… Insomma, la musica è tanta e tanto diversa per cui penso sia importante lavorare tenendo sempre “la mente aperta”.

-Quali sono i tuoi progetti futuri?

Fare musica, fare musica e fare musica.
Sicuramente è in programma l’uscita di nuovi singoli, poi vediamo che se succede, ma soprattutto se succede!

Civins