Intervista – Domande “sComode” a Limoni

“Brucia la stanza “è il nuovo singolo del cantautore ferrarese Limoni, un artista che ha avuto una formazione di tipo classico, poi ha militato nella scena alternative e adesso si sta dedicando all’indie. L’abbiamo intervistato per AgorArt.

-Come nasce il brano “Brucia la stanza”?

“Brucia la stanza” nasce in una spiaggia libera. Avevo litigato con questa ragazza con cui ho avuto un rapporto piuttosto travagliato e quell’input ha risvegliato un concentrato di sensazioni, emozioni, ricordi che ho scritto di getto sopra il telo: è successo tutto molto in fretta. È una canzone che parla di quelle storie così intense che si finisce per farsi del male, di cosa succede quando amore e odio si fondono in un unico concentrato. È un brano piuttosto speciale perché rappresenta un momento molto particolare per me. L’aspetto divertente, se così si può dire, è che la canzone ha avuto uno strano potere predittivo, difatti la storia non è andata a finire esattamente nel migliore dei modi.

-Ci sarà un disco?

Sicuramente è prematuro parlare di disco, ma l’intenzione è quella di rilasciare nuovi singoli nei prossimi mesi. Ho tanta musica nuova pronta e non vedo l’ora di potervela far sentire. Il lavoro dell’ultimo periodo con Sugar Teddy e i team di Visory Indie e Kovoó Agency è stato pazzesco.

-Com’è stato vincere il Sanremo Music Awards?

È stata una bella esperienza, suonavo in una band che produceva musica in inglese e sinceramente non ce lo aspettavamo. Ricordo che la serata prevedeva una cena di gala e quando ci siamo esibiti eravamo piuttosto sbronzi, infatti quando ci hanno chiamati per il premio non ce n’eravamo nemmeno resi conto: è stata una ragazza al nostro tavolo a dirci “ragazzi guardate che avete vinto!”. È stato molto divertente.

-Come nasce la tua passione per la musica?

Fin da bambino ho sempre sperimentato una forte attrazione per la musica in generale. Quando avevo cinque anni mi fu regalata una batteria che mi veniva costantemente requisita perché disturbavo tutto il vicinato. A undici anni ho iniziato a suonare il pianoforte e l’anno seguente sono stato ammesso in conservatorio. Ho sempre militato parallelamente in varie band punk e alternative fino a quando Alice, un’amica molto speciale, mi ha avvicinato all’indie. All’inizio non la sopportavo, lei in macchina metteva sempre questa musica e io le urlavo di cambiare, ma non ha desistito ed è riuscita a farmi apprezzare davvero quel mondo: così è nato Limoni.

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Mi piace cercare sempre nuovi riferimenti per tentare di non ripetermi mai, per sperimentare sempre qualche nuovo modo di esprimermi, ma se dovessi fare dei nomi di artisti che hanno esercitato un’influenza su questo progetto direi Billie Eilish, Canova, Oasis, Calcutta.

Civins