Intervista – Domande “sComode” a Løve

In radio e sulle piattaforme streaming con il brano “Sottozero”, conosciamo il cantante romano Daniele Capone, in arte Løve, in quest’intervista rilasciata per AgorART.

Come è nato il tuo nuovo brano “Sottozero”?

Sottozero è stato ispirato dal ricordo di alcune situazioni ed immagini trascorse insieme ad una ragazza, che mi hanno riportato al momento in cui capii che la relazione con lei stava per finire, nonostante ancora ci si volesse un gran bene e ci stava affetto, probabilmente avevamo già realizzato entrambi che qualcosa si fosse spezzato. Attraverso questo brano ho ripercorso gli ultimi momenti vissuti insieme a lei, ed è un ricordo dolce ed amaro allo stesso tempo. Scrissi questo brano un pomeriggio piovoso, con il mio piano, in camera mia, e ricordo che impiegai poche ore per terminare di scriverlo. Trovai ispirazione proprio attraverso la melodia del pianoforte, come spesso mi capita, e le parole sopra essa vennero spontanee. È uno dei brani che mi è stato più facile scrivere, musica e testo hanno preso forma sin da subito, e quando ciò accade è una soddisfazione immensa per me.

Questo singolo è l’inizio di un progetto musicale più ampio?

Non direi che sia l’inizio, ma semplicemente che sia parte di esso. Dico che non è l’inizio poiché io sono dell’opinione che tutti i singoli che ho pubblicato negli ultimi due anni siano parte di un progetto più ampio: innanzi tutto, in senso di generale, sono parte del mio progetto di crescita artistica, poi andando più nel concreto, ritengo che nel momento in cui pubblicherò il mio primo album, sicuramente al suo interno saranno presenti delle versioni riarrangiate o semplicemente rimasterizzate di pezzi che ho già pubblicato, e “Sottozero” è uno dei maggiori candidati a farne parte. Spero che questo progetto si concretizzi a breve, ma ancora non so dire una data.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

In generale mi piace attingere molto dal cantautorato italiano, ho ascoltato molto Dalla, De Gregori, Fossati e tutta la corrente dei grandi cantautori classici italiani. Ciò non toglie che mi piace molto anche la musica più recente e le nuove correnti che fondono l’hip hop, il rap, la musica elettronica ed il soul. Onestamente ho sempre ascoltato più musica italiana rispetto a quella estera, nonostante un mio idolo e punto di riferimento artistico d’eccellenza sia senza dubbio Elton John. Inoltre essendo nato musicalmente prima come pianista che come cantante, amo la musica classica, ed è grazie alla commistione di tutte queste influenze che mi ritengo un cantautore d’avanguardia. Mi piace contaminare il concetto stereotipato del cantautore innovandolo e rivisitandolo con le varie influenze musicali con cui mi sono formato.

Com’è stato conciliare lavoro, università, musica e sport?

Rispondo al presente in quanto tutt’ora concilio ogni giorno questi ambiti diversi. Spesso devo fare sacrifici, ho giornate pienissime e stancanti, ma sono assolutamente orgoglioso di tutti i percorsi che tenacemente porto avanti. Credo che il segreto sia sempre avere passione e quel po’ di testardaggine che porta a insistere nelle cose fino a che non si raggiungono gli obbiettivi. Bisogna saper dare la priorità alle cose giuste in vari momenti di vita, senza però mai abbandonare uno o l’altro ambito completamente. Forse in futuro dovrò fare delle scelte più esclusive, ma spero che se dovrò farle, saranno in funzione della musica e di quanto questo mio percorso prenda forma nel tempo.

Raccontaci di te, da dove arriva la tua passione per la musica.

Quando cresci seduto sullo sgabello di un pianoforte fin dall’età di 8 anni e continui studiando musica (pianoforte prima e canto poi) per altri 14 anni, credo che sia impossibile non innamorarsi di essa, semplicemente se non fosse scattata la scintilla, la passione, verso la musica, avrei abbandonato molto prima. Invece io ho sempre trovato la mia dimensione facendo musica, studiandola e vivendola, dunque è tutto molto spontaneo. Non mi sono mai chiesto da dove arrivasse tutto questo, e non mi interessa saperlo, finché mi fa stare bene lo vivo, e cerco di farlo con tutte le mie forze. Credo che quando si ha ben chiara la direzione delle cose, è poco importante la loro provenienza.

Civins