Intervista – Domande “sComode” a Marco Borrelli dei Marcondiro

“DATA” è il nuovo album del progetto artistico MARCONDIRO, uscito il 12 febbraio: nove tracce che ruotano intorno al macrotema dell’amore ai tempi della tecnologia, con focus sull’universo delle intelligenze artificiali. Per AgorART ho intervistato Marco Borrelli dei Marcondiro.

-Qual è la genesi dell’album “Data”?

Abbiamo iniziato a lavorare su DATA nel 2017, dopo la fortunata tournée “Evo Mediatico Tour”, consapevoli che questo disco avrebbe chiuso il discorso della “Triologia sull’Essere Umani” iniziata nel 2011 con “SpettAttore” e proseguita nel 2016 con “OMO”, con l’intenzione di trattare il tema dell’“Amore ai tempi della Tecnologia”.
Ad agosto dello stesso anno per caso, accendendo la televisione, mi arrivò la notizia che nel campus di ricerca sull’Intelligenza Artificiale di FaceBook, il FAIR a Menlo Park, due ChatBot “Alice e Bob”, avevano iniziato a dialogare in una lingua sconosciuta, creando lo sconcerto dei ricercatori e dei giornalisti.


Fu come un fulmine a ciel sereno, illuminante e fulminante, iniziai immediatamente a scrivere i primi testi per tracciare la “Storia d’Amore tra due Intelligenze Artificiali, due Robot Primitivi”.
Le parole della conversazione tra i due Bot sono diventate il ritornello della canzone che chiude l’album: “RoboEtica”.


L’ispirazione che mi ha portato a realizzare il volto del nostro #RobotPrimitivo Isaac (con chiaro riferimento ed omaggio al padre della robotica Isaac Asimov) mi arrivò sempre dalla TV, una notte insonne, quando facendo zapping mi sono fermato su un bellissimo documentario sulla Sardegna misteriosa trasmesso da RAI Storia. All’improvviso comparvero le meravigliose statue dei Giganti del Monte Prama e fu amore a prima vista. Pochi giorni dopo chiamai il mio amico props maker Danny Bao, il quale di lì a poco confezionò la maschera che abbiamo utilizzato in tutti i videoclip, “Amati”, “Core”, “Gli Romani” .

-C’è un brano che è sintesi dello spirito dell’album?

Credo che “Core”, attraverso il testo, racconti molto bene il concept del disco, ma per comprendere appieno il messaggio, bisogna ascoltare tutto l’album.

-Quali sono, secondo te, i vantaggi e di conseguenza gli svantaggi della tecnologia?

La tecnologia potrebbe produrre solo vantaggi, ammesso che venga usata sempre con consapevolezza.
L’impiego dei Robot consentirebbe di eliminare la schiavitù dei lavori pesanti e pericolosi. La parola stessa Robot viene da “Robota” che vuol dire lavoro pesante.
Grazie alla tecnologia si possono migliorare molti aspetti del nostro quotidiano, ridurre le emissioni inquinanti, aumentare la possibilità di conoscenza e della comunicazione tra gli esseri umani. Tutte queste bellissime innovazioni necessitano però di un comportamento propositivo, di sinergia e partecipazione attiva non solo tra i governi delle nazioni più ricche, ma anche da parte della gente comune, abituata da troppo tempo a badare solo al proprio orticello.
Bisogna quindi aprirsi a vantaggio della scommessa di un futuro con più attenzione all’ambiente ed alla salute sociale delle classi meno abbienti.
Questo potrebbe avvenire solo grazie all’uso consapevole delle nuove tecnologie.

-Credete che i social possano agevolare la diffusione della musica?

Considero i social media come dei canali televisivi o radiofonici. Possono assolutamente aiutare la diffusione della musica e rendere i musicisti più attivi e comunicativi.
Non perdere il contatto con il proprio pubblico è una missione oggi, soprattutto poiché a causa della pandemia, non è possibile incontrarsi nel live club preferito, o sotto un palco.
Auspico un ritorno alla musica dal vivo anche attraverso l’unico mezzo che abbiamo in questo momento per il concerto: lo streaming.
D’altro canto la direzione presente e probabilmente futura degli eventi (non solo musicali) è il “Phygital”, ovvero la commistione tra la Physical experience ed il mondo digitale.

-Come nasce la vostra passione per la musica?

La musica ed il cinema sono una passione da sempre, per tutti gli elementi della band dei MARCONDIRO. Per me che ho fondato questo progetto pensando da subito all’incrocio delle arti che più amo, è stato naturale fin da bambino, incuriosirmi e cibarmi con le opere dei grandi musicisti del passato ed il cinema ha giocato un ruolo fondamentale, dato che la musica nei film ha un ruolo fondamentale e spesso centrale.
Così è stato spontaneo dedicare “DATA” al mondo del cinema d’autore italiano, con cui siamo cresciuti e a cui ci siamo ispirati.

-Quali sono i vostri progetti futuri?

Stiamo già lavorando al quarto disco, ma nel frattempo stiamo preparando lo spettacolo live di “DATA” ed a breve uscirà il videoclip del singolo “Con i tuoi Occhi”.

Civins