Intervista – Domande “sComode” a Marco Villan

 “5 di mattina” è il brano d’esordio del beneventano Marco Villan, polistrumentista, arrangiatore, cantautore ed autore musicale. Lo abbiamo intervistato per parlare del suo lavoro.

Come nasce il singolo “5 di mattina”?

Ho avuto l’esigenza di scrivere “Cinque di mattina” quando, nel 2016 passava ripetutamente un’immagine forte: la bambina siriana (utilizzata poi per l’immagine di copertina del singolo) come immagine simbolo dei conflitti del tempo. Mi sono soffermato su quegli occhi ed il ritornello è venuto da sé. Per le strofe, ho preso in mano la chitarra ed ho osservato in tarda notte i tetti delle case di Roma… alcuni edifici altissimi! La bramosia di potere dei potenti che opprime i precetti morali. Da lì è partito il mio viaggio interiore musicale ed ho pensato: come si tiene a bada il desiderio di potere, di conflitto, di violenza dell’individuo? Con i valori di solidarietà, con l’amore che avevo avvertito fortissimo negli occhi della bambina, rubati attraverso la foto, ed ho cercato solo di convertire in musica “il poter andare in un luogo dove non fosse necessario difendersi”.

Cosa speri di portare al pubblico con l’uscita del brano?

Gli abusi, i soprusi vanno denunciati sotto qualsiasi forma. E la mia arma a disposizione in quel momento era ed è tutt’ora la musica. Vorrei invitare alla riflessione su questi argomenti particolarmente delicati e far arrivare il messaggio della canzone legato all’essenza ed alla semplicità delle cose.

Ci sarà un disco?

Ci sto lavorando…. Spero che i miei progetti musicali presto possano prendere forma.

Come nasce la tua passione per la musica?

Penso sia nata e cresciuta con me. I miei mi raccontavano che da piccolo preferivo “far rumore” con pentole, bicchieri, piatti piuttosto che giocare con le macchinine. Crescendo la colpa principale  è da attribuire al “Petrof” di  mio padre. Su quei tasti ho trascorso gran parte della mia adolescenza: ore ed ore seduto ad imparare ad ascoltarmi e cercare di riprodurre ad orecchio le canzoni che più mi piacevano.
I giorni passavano ed io non me ne accorgevo perché ero felice cosi…. Per questo, i miei genitori decisero di farmi prendere lezioni di pianoforte.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Nel panorama italiano ho ascoltato tanto la musica di Pino Daniele, il nero a metà della musica italiana. Ho preso ispirazione da Niccolo Fabi, un cantautore ricercato. A livello internazionale i Big della musica che ascolto spesso sono Stevie Wonder, James Taylor, Frank Sinatra che non necessitano di alcuna presentazione…

Quanto i social possono far crescere la musica oggi?

Sicuramente in maniera apprezzabile per chi sa usare coscientemente il mezzo tecnologico. La promozione, come del resto la divulgazione musicale, ad oggi, è affidata prevalentemente ai social. È uno strumento potentissimo che se sfruttato in maniera idonea può dare grandi risultati. La difficoltà sta nel mantenere costante la crescita proponendo sempre musica di qualità. 

Civins