Intervista – Domande “sComode” a Masa Squiat

È disponibile, dal 19 marzo 2021, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali con il nuovo singolo “Cercando me”: Masa Squiat – all’anagrafe Michele Di Biccari – classe 1995, è uno dei rapper emergenti del panorama torinese. Sulla pagine virtuali di AgorArt l’intervista che ha rilasciato per noi.

-Come sono nati i tuoi singolo “Tijuana” e “Cercando me”?

Tijuana è nata lo scorso Maggio in un pomeriggio totalmente a caso, ero particolarmente ispirato e scrissi il pezzo di getto in un oretta massimo, mentre Cercando Me ha avuto una gestazione più lunga ed è stata scritta ancora prima di Tijuana, era verso la fine del 2019, infatti non vedevo l’ora che uscisse anche perché era da più di un anno ferma nel cassetto.

-C’è un fil rouge nei brani che intendono portare a un progetto musicale?

Assolutamente si, come già si può percepire con questi due primi singoli, il comune denominatore del progetto sarà l’introspezione, il conscious, però per non rendere il concept troppo serioso e pesante abbiamo cercato di bilanciare il tutto sviluppando grazie al lavoro del mio beatmaker Afterouge delle atmosfere musicali molto “calde” e orecchiabili, per creare il giusto contrasto con i
concetti che ho espresso.

-Da dove nasce il nome d’arte Masa Squiat?

Masa è l’acronimo delle iniziali del mio nome e di quello della mia famiglia, Squiat è un tributo a Basquiat, che non ha bisogno di presentazioni, mi è stato affibiato da una persona a cui voglio molto bene.

-Parlaci un po’ di te, della tua passione per la musica.

Mah guarda la passione per la musica è avvenuta prestissimo, da quando ero piccolo ho sempre avuto diverse influenze musicali in famiglia, è prevalsa poi quella di mio zio che ascoltava a ruota tutti i rapper americani degli anni Novanta, quindi come puoi immaginare fu amore a primo ascolto, tritai di brutto dischi come Me Against The World o Ready To Die di Biggie, a dieci anni già ascoltavo i Co Sang per dirti, poi crescendo verso i 15 anni iniziai a mettere su carta i primi pensieri.

-La scena rap torinese ha dato i natali a grandi artisti, come è attualmente?

La scena Torinese è in un buon momento e aggiungo anche finalmente, credo che meriti più attenzione anche perché conosco di persona tanti miei colleghi e posso dire che sono ragazzi molto umili che si impegnano come il sottoscritto da diversi anni per spingere musica con un certo stile e attitudine.

-Come vedi il tuo futuro, dove speri di trovarti nei prossimi anni?

Non sono uno che pensa troppo al futuro, cerco di godermi e spremere il presente, per come ho indirizzato la mia vita lungo questi dieci anni di passione spero di ritrovarmi da qui a un futuro non troppo distante realizzato artisticamente.

Civins