Intervista – Domande “sComode” a McFly

Si chiama Antonio Morelli, in arte McFly, e lo scorso 23 novembre è uscito il suo primo disco dal titolo “Sound My Way”,un disco strumentale con influenze elettroniche che era stato anticipato dal singolo “Irish Soul”. Ma conosciamolo meglio in questa intervista rilasciata per AgorART, con la quale il cantante stuzzica un po’ la curiosità dei nostri lettori.

Come nasce McFly?

È una storia curiosa. Tutto è nato nel 2010 quando Facebook introdusse per la prima volta la
possibilità di inserire un secondo nome ed io pur non avendone uno vero e proprio di getto misi “McFly”. Fu una scelta bizzarra in quel momento, soprattutto per chi mi conosceva bene ma fu dettata dal fatto che spesso in quel periodo mi veniva fatto presente che c’era una certa
somiglianza tra me e Michael J. Fox di “Ritorno al futuro”, tra l’altro suoniamo entrambi la chitarra elettrica, cosa che confermava ancora di più la teoria. Io non potevo che esserne contento perché è un film che adoro. Dopo dieci anni posso dirti che ormai questo finto secondo nome è parte di me, tutti mi conoscono come “McFly” e anche quando mi salutano per strada o durante i sound check prima dei concerti mi chiamano così. Non potevo scegliere altro nome d’arte, non trovi?!

Parlaci del tuo disco “Sound My Way”?

È un disco di musica strumentale basato sulla musica elettronica e la world music / world beat.
Principalmente tutto è nato da alcuni brani che ho creato nel corso degli ultimi due/tre anni ma che non avevo avuto modo di incastrare nel progetto Baryonyx. Avevano un sound
diametralmente opposto a quel che facevamo. Perciò l’anno scorso mi sono detto “perché non pubblicarli, in fondo non ho niente da perdere”. Così pubblicai due singoli “Let Me Swap” e “Dream Clouds” e mi misi di buona lena a sistemarli e a crearne di nuovi. Devo dire che alcune canzoni mi hanno lasciato davvero soddisfatto, canzoni veloci e ritmate che non ti lasciano il tempo di riflettere sul fatto che non ci sia un cantato. Spero di avervi incuriosito.

Quale messaggio vorresti portasse il tuo album al pubblico?

Ovviamente non essendoci dei testi non c’è un vero e proprio messaggio ma ognuno potrà
trovarne uno. Principalmente vorrei che ogni persona lo vivesse come un disco libero da qualsiasi tipo di interpretazione perché ho semplicemente voluto creare qualcosa di diverso dal solito. Le tracce tra loro spesso sono molto diverse ma tendono tutte verso la world music / world beat fatta di percussioni e ritmiche di tutto il mondo. È un album libero esattamente come ho voluto essere io nel farlo.

Raccontaci un po’ di te e della musica.

Ho iniziato a suonare la chitarra nel 2006 e due anni più tardi ho fondato la band Baryonyx con la quale ho prodotto due album, un EP e svariati singoli. Dal 2013 ho iniziato a studiare chitarra elettrica all’Accademia Musicale Lizard dove attualmente sto frequentando il terzo livello. Dal 2018 ho iniziato a pensare seriamente ad un progetto personale di musica elettronica ma soltanto l’anno scorso ho deciso di buttarmi in questa avventura muovendomi completamente in solitaria senza dirlo a nessuno. Infatti soltanto pochissime persone sapevano delle mie produzioni che prima ti citavo, mi sono rivelato pubblicamente solo lo scorso autunno con la pubblicazione del singolo “Irish Soul” che anticipava l’uscita del disco. Penso di essere una persona semplice, mi piace essere me stesso in quello che faccio.

Suoni ancora nella band Baryonyx, perché hai deciso allora per questo progetto da solista?

Come ti anticipavo prima credo che questi due progetti a livello musicale non potessero fondersi in uno solo: stiamo parlando di due stili musicali diametralmente opposti. Nella mia testa sono due progetti distinti che meritano ugualmente lo stesso rispetto.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento e con quali ti piacerebbe collaborare?

Ne ho diversi a dire il vero ma ovviamente non posso elencarteli tutti. Riguardo a questo progetto sicuramente mi sono ispirato molto a Carlos Santana che ritengo un genio della musica latina prima che un grande chitarrista. Il suo stile ritmico e compositivo mi ha ispirato e mi continua a ispirare moltissimo. Sono anche un grande fan degli Oasis e un artista che mi ha sempre dato tanta ispirazione è Noel Gallagher. Ma sono anche un grande appassionato di musica hard rock e metal. Ascolto dal thrash metal all’heavy metal. Ho avuto il piacere di avvicinarmi a questa musica grazie alla Lizard e anche se sembra impossibile lo studio di questi generi mi aiuta moltissimo nelle composizioni.

Civins