Intervista – Domande “sComode” a Michele Boni

Michele Boni è un musicista polistrumentista che ha pubblicato l’8 dicembre 2020 “ Voodoo Dream”, il primo singolo del suo album da solista, accompagnato da un video girato sull’isola di Procida. L’artista si è raccontato in questa intervista rilasciata per AgorART.

Come nasce il tuo singolo “Voodoo Dream”?

Ciao Giacomo, è un piacere ricevere le tue domande sComode!
“Voodoo Dream” è un brano che nasce in una notte estiva sulla terrazza della mia casa sull’isola di Procida. Era uno di quei giorni in cui, nonostante l’ora tarda, non c’era proprio verso dormire perché la mente era un turbinio di pensieri esistenziali.
Ricordo di aver preso il charango e di aver iniziato a suonare quella che sarebbe poi diventata
“Voodoo Dream”. Le mani mi sono scivolate sullo strumento sapendo esattamente dove andare. Da quella prima volta in cui l’ho suonata non ho cambiato praticamente nulla, apparte l’orchestrazione che è venuta in seguito.

Puoi anticiparci qualcosa sul tuo disco?

Vi posso anticipare che è un disco che non ti aspetteresti!
È un disco che parte dagli strumenti a carda ma che muta continuamente grazie anche ai molti musicisti provenienti da ogni parte del mondo che hanno collaborato con me a questo progetto, cosa di cui sono davvero felice.
Ascoltando questo album troverete rimandi a tantissime culture e generi musicali alle volte anche diametralmente opposte.
Sarà come fare un viaggio “a tempo di bussola”.

Come hai preso la notizia del patrocinio del Comune di Procida, dove hai girato il video?

Come ho sempre tenuto a specificare durante la campagna pubblicitaria per questo singolo,
Procida per me non è solo una seconda casa ma è la mia isola felice, di cui mi sento cittadino a tutti gli effetti.
È un posto magico, oserei dire quasi una nazione a se con delle regole non scritte tutte sue che la rendono unica nel mondo.
Girare il mio primo videoclip da solista in questi luoghi è stata una scelta di cuore ed aver ricevuto il patrocinio onorario dall’assessorato al turismo è ragione di grande orgoglio per me.
Il merito per tutto questo devo sicuramente condividerlo con una cameraman di eccezionale
talento, nonché carissima amica, Irene Sarlo. Grazie alla sua mano delicata ed esperta siamo
riusciti ad ottenere un risultato di cui vado molto fiero e che ci sta dando moltissime soddisfazioni in Italia e nel mondo.

Raccontaci un po’ di te e della tua passione per la musica.

La mia passione per la musica nasce come una vera e propria folgorazione!
Ricordo che dal primo momento in cui ho preso in mano una chitarra ho capito che la musica
sarebbe stata molto più che una semplice passione.
Mi sono quindi trasferito da Napoli a Milano appena diciottenne per continuare gli studi musicali prima di chitarra e poi di composizione di musica applicata alle immagini. Mi è capitato di suonare veramente di tutto in questi anni, e, come spesso capita, ho avuto mille “fasi”; da quella blues a quella flamenco, passando per la musica brasiliana ed il folk irlandese!
Mi ritengo un musicista alquanto atipico poiché ho sempre in qualche modo privilegiato la musica “di nicchia” rispetto al “mainstream”. Sono sempre stato più interessato alla ricerca ed alla sperimentazione timbrica rispetto ad i numeri. Negli anni, infatti, oltre al lavoro come turnista live ed in studio di registrazione (Fedez, Arisa, Gaia Gozzi, Banji & Fede etc.) e docente, ho iniziato a suonare e collezionare strumenti da ogni parte del mondo ed a suonare in diverse orchestre internazionali, esperienza che sicuramente ha cambiato il mio modo di approcciarmi alla musica.

Quali pensi possa essere un prossimo passo nel tuo percorso musicale?

Sicuramente vi posso dire che a breve gireremo il videoclip di un secondo singolo prima dell’uscita ufficiale del disco. Nel frattempo sto lavorando ad un metodo di ukulele che, come ormai avrete capito, sarà un po’ anticonvenzionale ed avrà come obiettivo quello di trattare aspetti inesplorati di questo strumento. Tornando invece al disco in uscita, spero nel 2021 di poter portare la mia musica in giro per il mondo anche live (Covid permettendo), che è la cosa che al momento mi manca di più. Grazie mille per questa intervista, auguro il meglio a te e al blog Agorart.

Civins