Quasi un mese usciva “Lockdown”, il nuovo album di Momo Riva che contiene 16 dei 44 brani registrati in solitudine durante i due mesi di quarantena, un disco in cui si alternano Pop, Alternative, Hip Hop e R&B. E noi di AgorARt abbiamo intervistato Momo Riva.
-Come nasce l’album “Lockdown”?
L’album è nato nel periodo dei due mesi di quarantena e di isolamento obbligatorio.
Ho registrato un brano al giorno, arrivando a quota 44, per poi scegliere 16 tracce da inserire in un album uscito il 15 maggio su Spotify.
–A quale brano di questo album sei più legato e perché?
Non ho un brano a cui sono più legato, ogni traccia fa parte di un percorso artistico che ho vissuto in questo periodo di lockdown, la mia ispirazione cambiava in base al mio umore giornaliero cosi come il genere musicale che sceglievo d’istinto e sul quale lavoravo dalla mattina alla sera.
–Quali sono gli artisti che hanno influenzato maggiormente le tue scelte musicali?
Adoro la musica nera fin da quando ero piccolo, ho ascoltato tanto Stevie Wonder, Prince, Miles Davis, ma adoro anche l’elettronica e l’alternative di Tricky e Grimes. Nell’album si possono ascoltare quindi i cambi di genere improvvisi, dal Funk all’HipHop, dal Pop all’alternativa.
–Quali sono i progetti dopo l’uscita del disco?
Ora ho ripreso la mia attività di produttore per altri artisti, anche se in parallelo continuo a registrare e comporre brani miei nel mio TdE studio, anche perché per ora l’attività live è in standby per un po’.
–Come vedi la musica dopo questo periodo?
Spero si possa riprendere a suonare in concerto, mi manca tanto il contatto col pubblico, ma temo si debba aspettare almeno un anno per non cadere in un possibile Lockdown parte 2, staremo a vedere. Nel frattempo spero che gli artisti riprendano il loro percorso musicale rallentato dalla quarantena, c’è bisogno di musica nuova, colonna sonora della nostra vita, serve una rinascita e sano ottimismo per reagire a questo surreale lockdown.
Civins