Intervista – Domande “sComode” a Rafel

In radio “Ho scritto fine”, brano estratto dall’EP d’esordio del cagliaritano Rafel dal titolo “Giano”, disponibile in digitale; il singolo è la biografia di un perdente, la storia della sua redenzione. Di seguito l’intervista al cantante per conoscerlo meglio.

Come nasce il singolo “Ho scritto fine”?

“Ho scritto fine” nasce un giorno a casa del mio produttore, Xanthic. Eravamo li per chiudere la linea melodica di chiodi di plastica e durante un “cazzeggio” al pianoforte, ho iniziato ad abbozzare un testo che avevo scritto in precedenza. In 5 minuti ci ritrovammo ad aver un pezzo finito poiché così era stato scritto e così è rimasto.
Parla essenzialmente della mia voglia di non cedere al mio lato nero, già conosciuto nella mia vita.

Cosa vuoi portare al pubblico con questo brano?

Vorrei portare una storia più che un consiglio. La vita è fatta anche di racconti in cui uno può trovare ispirazione. Io penso di aver fatto prima di tutto una cosa bella per me che poi si è riflessa nelle persone. Ho semplicemente portato me stesso, la mia storia e quello che mi ha trasmesso la storia. Vorrei trasformare la mia ispirazione in un senso di rivincita.

Puoi dirci qualcosa in più del tuo EP?

Non doveva essere un Ep ma un singolo, ma in sala di registrazione mi sono accorto di aver scritto questi tre pezzi in successione e questo ha creato una connessione tra loro e me.
Ognuno di questi parlava all’altro ed in un secondo momento a me e li è nata la voglia di farli uscire tutti assieme. Posso dirvi che durante la scrittura e la registrazione ci sono state tante lacrime, soprattutto le mie, perché sono un frignone.

Parlaci un po’ di te, come nasce la tua passione per la musica?

Io sono un ragazzo complesso ma che ama le cose semplici. Non riesco a stare fermo, ne fisicamente ne con le idee. Ho una grande passione per musica e cinema, oltre che per lo sport.
Canto dall’età di 3 anni. Iniziò tutto per correggere un problema di balbuzie e poi si trasformò in amore. Ritengo di esser stato fortunato in questo poichè, a parte rare volte, ho sempre trovato chi ha cercato di impedirmi di inseguire il mio sogno ed essendo io molto competitivo e noncurante dell’opinione degli altri, ho avuto sempre un carico di benzina ed energia in più per fare questo.
Sono un attore e mi piacciono i personaggi particolari. Il mio preferito è Batman, senza dubbio.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Non penso di avere artisti di riferimento ma posso dire di sicuro di ammirare Jared Leto, cantante dei 30 seconds to mars, Renato Zero, Mgk e Freddie Mercury. Mi piacciono e seguo tanto anche Salmo, LowLow e Mengoni, per quanto riguarda testi, musica e teatralità dei personaggi. Per me loro sono tre Enormi artisti. C’è un testo di LowLow che ogni volta mi fa piangere. Per quanto riguarda il cinema sarò scontato. Penso di non aver mai perso un film di Di Caprio, Will Smith e Matthew McConaughey. Adoro Adam Sandler, è un genio.

Come vedi la musica in questo contesto socio- culturale?

Penso che delle volte la musica abbia lo stesso impatto di una bomba atomica nella vita delle nuove generazioni. Scandisce il tempo, gli usi, i costumi, la personalità. Ho visto più e più volte in strada passare tanti piccoli TaxiB e Fedez. Ma forse mi sono confuso.
Per il resto mi sembra che il cantautorato sia preso un po’ meno seriamente di quanto meriti, ma io esprimo solo opinioni e non “solide realtà”.
Spero di cuore che la musica ritorni ad appartenere alla musica e non a tante piccole ed insignificanti figure che non hanno rispetto per questa. Non faccio nomi perché, in caso contrario, dovrei andare a ritirare la tenuta da carcerato in Lavanderia.

Civins