Intervista – Domande “sComode” a Rey Willy

In radio e su tutte le piattaforme digitali con “Drop top”, dopo il primo singolo “Pekkers”, è tornato Rey Willy, nome d’arte di Guglielmo Mattafirri, classe 2000, cresciuto con l’ascolto della chitarra paterna fin dai primi mesi di vita con uno stile blues, fusion, rock., ma conosciamolo meglio in quest’intervista rilasciata per AgorART.

-Come è nato il brano “Drop Top”?

“Drop top” nasce dall’idea di rappresentare il dialogo interno tra Guglielmo e Rey Willy, tra la mia persona giornaliera che affronta la routine quotidiana e poi Rey Willy, il mio alterego interiore che esamina con cura tutti i miei pensieri dandogli un giusto suono. Drop top è un punto di arrivo un traguardo ma allo stesso tempo un punto di partenza per ogni volta che si deve raggiungere un obbiettivo.
Il mio malessere essenzialmente nasce dal mio carattere, sono una persona che non si accontenta facilmente e ciò mi spinge a fare sempre meglio e cercare la perfezione e da ciò deriva l’insoddisfazione e il non godersi ciò che mi circonda e faccio. Sono due facce della stessa medaglia e spero in futuro di equiparare questi opposti.

-Come nasce il tuo alter ego Rey Willy?

Rey Willy nasce da Stevie Ray Vaughan, mio padre è un chitarrista blues e mi faceva sentire spesso pezzi del genere. Al che un giorno scrissi questo nome su un foglio e essendo molto piccolo sbagliai a scriverlo in rey con la E.
Da li mio padre mi chiamo sempre con questo nome. È un ricordo intimo di me e mio padre e del mio passato. Da lì sono sempre stato Rey per tutti Willy viene da William cioè Guglielmo, il mio nome, la consapevolezza di cosa sono e cosa vorrò essere. Rey Willy rappresenta la mia persona che voglio far conoscere, il mio passato e il mio ora.

-Ci sarà un disco?

Ho tantissime tracce ancora inedite che non vedo l’ora di far sentire anche se ogni giorno mi ostino a lavorare per fare canzoni sempre meglio. Ovviamente l’obiettivo sarà fare un album, tempo al tempo, passo dopo passo sempre lavorando a testa bassa e credendo e ciò che faccio.

-Come arriva la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce fin da quando ero piccolo, mio padre è un chitarrista e ho sempre sentito musica. Si è affermata nella mia vita a 360 gradi all’età di circa 14 anni e da lì non me la sono più tolta di dosso, è un must per me la musica nella vita senza non so che cosa farei.

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Le mie influenzi musicali principali sono essenzialmente l’hip hop e la trap ma anche il rock leggero. Non mi ispiro però a nessun artista in particolare, mi piace spaziare tra molti generi musicali e non ne sento uno mio in particolare. Sento la possibilità di poter decidere quale genere musicale adottare in base al messaggio che voglio veicolare e al beat che mi ispira in un determinato periodo o situazione.

– Quali sono i tuoi progetti futuri?

Entro fine anno vorrei uscisse un Ep o un progetto grosso, voglio prendere i miei spazi il prima possibile ed affermarmi sempre di più nella scena. Sento la necessità di far conoscere chi è Rey Willy e cosa ha da dire.

Civins