Intervista – Domande “sComode” ad Alex Guerrieri

L’artista piemontese Alex Guerrieri dedica il suo nuovo brano “Dimmi che è uno scherzo” alla sorella, venuta a mancare prematuramente, e anche a una sua carissima amica. Il singolo, disponibile in rotazione radiofonica e in streaming è una commovente lettera d’amore, dal testo delicato e struggente. Ne abbiamo parlato con il cantante in questa intervista rilasciata per AgorArt.

Come nasce il tuo nuovo brano “Dimmi che è uno scherzo”?

Nasce dal bisogno di poter dire a mia sorella quello che non sono riuscito a fare il giorno prima che mancasse,  dirle appunto quel mi manca. Sono anni che convivo con questa cosa che non riesco a perdonarmelo.  Oggi sono sicuro che  mia sorella sarebbe stata davvero orgogliosa di  me, ora potrà vivere in  eterno dentro questo brano, e spero che molte persone  oggi riescano a capire che quel manca non va trascurato.

È stato impegnativo scrivere questo brano?

Sì, davvero molto, non solo dal punto di vista musicale, perché cercavo una melodia che scuotesse la mia anima in quel momento è ci sono riuscito.. almeno spero .

Cosa vuoi portare al pubblico con il pezzo?

In primis la stessa emozione che ho provato io quando mi sono sentito, e poi spero che le persone capiscano che nessuno va dato per scontato, quindi consiglio di fare sempre quella telefonata o dite anche un semplice ti voglio bene, la vita è un dono.

È difficile essere un cantante di questi tempi, secondo te?

È difficile essere un  cantante sì, perché devi essere vero, credibile, determinato,  senza un bagaglio di vita non vai da nessuna parte, ecco perché ci sono molte meteore e gente che non arriva al grande pubblico, perché non è importante come canti ma è quello che trasmetti a fare la differenza.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Sinceramente nessuno, ascolto di tutto ma sto davvero attento a non commettere l’errore di assomigliare a qualcuno.. È brutto sentirsi dire bello il pezzo assomiglia a… vuol dire che sei senza personalità e la cerchi in altri.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto lavorando al nuovo disco, ad un nuovo sound dalle atmosfere  molto  mediorientali, Arabe per intenderci, e poi, insieme al mio manager Mauro Giachino, stiamo organizzando dei concerti, quindi per ora è ancora tutto work in progress.

Come vedi la musica in questo contesto socio culturale?

Come l’Italia, messa davvero molto male, zero novità, tante cose viste,  sentite, molti copioni di altri artisti venuti male…  insomma un casino.

Civins