Intervista – Domande “sComode” ad Avanzi

Avanzi, 29enne cantautore di Sesto San Giovanni, all’anagrafe Lorenzo Avanzi,  uscirà con il suo nuovo singolo, intitolato “Dejavu”, il 25 febbraio. Dopo essersi fatto conoscere con il brano “Per Finta”, inserito nelle playlist di Spotify ed Apple Music e migliaia di streaming, in attesa del suo nuovo brano, eccolo in un’intervista rilasciata per AgorArt.

Come nasce il tuo nuovo brano “Dejavu”?

Ero in giro da solo una sera di qualche mese fa e stavo tornando verso casa. Non era uno dei miei giorni migliori. Ad un certo punto mi accorgo che inizia a piovere, apro l’ombrello e mi rendo conto che era completamente distrutto e quindi completamente inutile, un po’ come mi sentivo io quella sera. Da li mi sono usciti i primi versi e il resto ha fatto il suo corso.

Quanto è stato complicato scrivere questo brano?

Il 90% è uscito nel giro di un’oretta, il restante 10% (ovvero rifiniture varie ed eventuali) nei giorni successivi.

Cosa vuoi portare al pubblico con il pezzo?

Non ho la pretesa di portare niente di speciale. Quando scrivo, lo faccio per un’esigenza personale, è essenzialmente una valvola di sfogo. Detto questo, ovviamente, sono la persona più felice del mondo se chi la ascolta ha modo di ritrovarcisi.

Dopo il successo di “Per finta” punti ancora più in alto?

Ho un grosso problema: faccio davvero fatica ad accontentarmi. Ogni traguardo che sono riuscito a raggiungere nel corso degli anni, dopo poco, non era più abbastanza, il che ha dei lati positivi, perché questa cosa mi sprona ogni volta a fare meglio, ma anche negativi, perché difficilmente rimango contento a lungo. Quindi, si direi che “PER FINTA” è stato solo l’inizio.

Secondo te, di questi tempi, è più difficile essere un cantante rispetto?

Non penso sia più difficile, semplicemente è diverso, in quando i mezzi di trasmissione sui quali viaggia la musica oggi sono completamente diversi da 10 anni fa, figuriamoci prima ancora. Anche in questo caso ci sono pro e contro del nuovo mercato musicale, ma una cosa è certa: se vuoi stare nel gioco devi seguire le regole (almeno a grandi linee), esattamente come in passato.

-Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Se devo fare un paio di nomi, i primi che mi vengono in mente sono Lynch e Fincher. Non sono cantanti, sono registi, ma li ho sempre ritenuti degli artisti incredibili e sono sempre stati una fonte di ispirazione gigantesca per quello che scrivo e in generale per come vedo le cose. In ambito musicale non saprei dire con altrettanta precisione chi mi abbia influenzato maggiormente, sono quasi vent’anni che ascolto musica dalla mattina alla sera e ho sentito così tante cose diametralmente opposte tra loro che mi viene davvero difficile distinguere i confini tra chi abbia ispirato cosa.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Stiamo lavorando su diversi fronti.
Dal punto di vista delle produzioni in studio, il fil rouge delle copertine dei nuovi singoli dovrebbe suggerire la meta. Sarebbe anche molto bello poter tornare a suonare dal vivo come nel 2019, con la gente ammassata sotto al palco, il casino e tutto il resto, ma ovviamente, vista la situazione, è ancora tutto in forse. Per il resto non sono uno che fa progetti a lungo termine, la vita è bella solo se ti sorprende, quindi vedremo cosa salta fuori.

Civins