Intervista – Domande “sComode” ad Azzurra

È in rotazione radiofonica “Segreteria”, il terzo singolo della cantautrice e cantante teramana Azzurra Sorgentone, in arte Azzurra, e in attesa dell’uscita del disco previsto per la prossima primavera vi proponiamo l’intervista che ha rilasciato per AgorART.

Come nasce il tuo singolo “Segreteria”?

I primi versi della canzone “Segreteria” sono nati in una domenica mattina uggiosa quando vivevo a Milano. Sono la fotografia di un momento autentico e sono rimasti così come li avevo scritti la prima volta. Il ritornello l’ho completato alcuni mesi dopo perché non riuscivo a trovare la chiave per esprimere il concetto di indifferenza. Non so come mi è poi venuta in mente l’idea della segreteria telefonica!

Cosa vuoi portare al pubblico con questo singolo?

Leggerezza! Credo che in questo momento storico ce ne sia bisogno perché siamo già pieni di mille preoccupazioni. Nonostante ciò può essere anche uno spunto di riflessione: se il beat è fresco e frivolo, il testo può far riflettere su quanto un pensiero, un sorriso, uno sguardo possano fare la differenza. L’indifferenza è un’arma che può fare molto male, specialmente ora che la pandemia ci obbliga all’isolamento.

Come cantautrice, c’è stato un episodio in cui hai davvero sentito l’indifferenza verso la tua musica? Se sì, puoi raccontarcelo?

Indifferenza come la intendo nella mia canzone no. Ma indifferenza nel senso di distanza consapevole per guardare le mie canzoni in maniera obiettiva si. Cerco di mettermi al di fuori quando sto per completare un testo per capire se le mie emozioni possono arrivare alle persone.

Parlaci un po’ di te e della tua passione per la musica.

Mio padre da giovane era un musicista e ha trasmesso la passione per la musica a me e i miei fratelli. Ho iniziato prendendo lezioni di tastiera e solo alcuni anni dopo di canto. Per molti anni ho vissuto la musica solo come una grande passione e partecipavo ai concorsi come interprete. Solo alcuni anni fa, dopo aver concluso il mio percorso di laurea in psicologia, ho dato retta alla mia vera indole. Ho sentito l’esigenza di scrivere e di creare un progetto mio.

Come vedi la musica in questo contesto socioculturale?

Il settore musicale è uno dei più colpiti dalla pandemia. Si possono fare dirette, video, collaborazione online, ma l’energia che dà il palco è imparagonabile. Questo manca agli artisti e al pubblico. Da parte mia sto cercando di sfruttare questo periodo per scrivere e sperimentare in modo da avere tanti brani per quando sarà possibile ricominciare a fare i live.

Civins