Intervista – Domande “sComode” agli Ecklettica

La band romana Ecklettica ha pubblicato di recente il singolo “Una vita stronza”, un brano le cui sonorità rimandano all’album di Franco Battiato “La Voce del Padrone”. Li ho intervistati per AgorArt.

Come nasce il singolo “Una vita stronza”?

“Una vita stronza” è nato durante un weekend in montagna. È nata cosi di getto, pensando di scrivere qualcosa che fosse diverso da tutto quello che abbiamo fatto finora, una canzone che avesse in sé la voglia di evaderedall’ordinario. Ha da subito convinto tutti, dal testo all’arrangiamento è stato tutto un flusso continuo di nuove idee. La canzone racchiude il nostro desiderio di vivere il presente con lo spirito goliardico che ci contraddistingue, di voler vivere la nostra vita in generale all’insegna del divertimento.

Potete anticiparci qualcosa sul disco in uscita?

L’album si chiama non a caso “Una vita stronza” edè composto da 7 brani che hanno tra loro un filo conduttore, il nostro vissuto e le prospettive future. In questo album abbiamo consolidato la nostra identità artistica, a livello di ricerca di sonorità e di tematiche, spaziando da un’atmosfera all’altra. Abbiamo sentito l’esigenza di raccontarci senza filtri, di portare al pubblico un prodotto che ci rappresentasse per quello che siamo sempre stati, quattro persone fuori di testa, diversi fra loro, con il sogno in comune di fare musica originale e portarla più lontano possibile.

Come nasce la vostra passione per la musica?

Da questo punto di vista abbiamo tutti dei trascorsi diversi. Veniamo da studi, approcci e generi diversi. L’amore per la musica però abbiamo cominciato a condividerla quando ci siamo conosciuti. L’idea iniziale di scrivere musica inedita ha fatto crescere questa passione sia per la musica che per la ricerca artistica e individuale, chi in un modo chi in un altro abbiamo tutti l’esigenza di esprimere noi stessi attraverso la scrittura di canzoni sempre nuove che raccontano delle nostre vite e di come le viviamo.

Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Proprio perché veniamo da generi diversi inizialmente avevamo anche artisti diversi di riferimento, per esempio il tastierista Luca viene dal piano jazz, il chitarrista Matteo dal britpop, il batterista Gianmarco dal rock e dal punkrock. Recentemente abbiamo artisti che piacciono a tutti, come iColdplay, gli ImagineDragons, i LinkinPark e, andando più indietro nel tempo, iDepecheMode e i New Order. Chiaramente tutti questi artisti ci hanno dato più che altro l’ispirazione per continuare la nostra ricerca della sonorità, l’uso dell’elettronica in veste pop. Attingendo e mischiando da questi mondi abbiamo trovato quella che per noi ora è il nostro modo di fare musica.

Che valore date alla musica dopo questo periodo?

Più forte che mai! Questo periodo ci ha fatto riflettere sul potere che ha la musica di accomunare le persone, il potere di far superare anche periodi drammatici come quello che abbiamo vissuto. Il nostro ultimo singolo è proprio l’espressione di questo desiderio di accomunare tutti in un mood di festa e di divertimento per continuare a condividere emozioni e cantare a squarciagola fino a notte fonda.

Civins