Intervista – Domande “sComode” ai Bounce Back

Dal 25 settembre è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Freedom March”, il nuovo brano inedito dei Bounce Back e il secondo estratto dell’album “Bounce Back”, prossimamente in uscita. Su AgorART l’intervista al duo milanese composti da Luca Lodigiani e Roberto Moretti.

Come nasce il progetto Bounce Back?

Ciao Giacomo e grazie per le domande che ci hai posto. Bene, come nasce… Nasce dalla voglia di dire qualcosa, di impegnarsi, di confrontarsi con se stessi prima che col mondo. Cercavamo una sfida e un modo e un tempo per esprimerci. Bounce Back, il nostro primo album, nasce così.

Come nasce il vostro singolo “Freedom March”?

Avevamo in mente un concept album: una storia che raccontasse la rinascita del protagonista, in battaglia contro l’ombra che lo limitava,soffocandolo. Serviva quindi un brano che rappresentasse lo scontro tra i due personaggi e Luca, che gongola qui alla tastiera di fianco a me, aveva prodotto questa base. Io, Roberto (sì, tocca sempre a me scrivere) ho pensato a quanto calzante fosse con l’episodio del racconto. Ed ecco “Freedom March”…

Potete anticiparci qualcosa sul vostro album in uscita?

Qualcosa abbiamo già detto, aggiungiamo che è composto da dieci brani e un altro singolo, oltre a Freedom March, è già uscito; si chiama “Give you what you deserve” e parla del tentativo di recuperare qualcuno che si è trascurato, mentre si era avvolti dalle proprie tenebre. La pubblicazione del cd avverrà attorno a Natale, ma prima ci sarà spazio per un altro singolo….

Parlateci un po’ di voi, come nasce la vostra passione per la musica?

Beh, la passione per la musica nasce in sala parto, credo. Abbiamo sempre sentito vibrare corde particolari quando per la prima volta sentivamo un brano… credo che la sensibilità di apprezzare la musica non sia da tutti e, soprattutto oggi, tante persone la usano solo come superficialissimo accompagnamento sul tram o in palestra.

Come vedete la scena Rock in Italia?

Il rock in Italia è una cosa che non viene spontanea, è inutile girarci attorno. Storicamente non lo respiriamo nella nostra terra, siamo per la musica leggera… parla il nostro passato a riguardo. Poi farlo in inglese sembra follia…

Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Amiamo rock anni 80’ e 90’ e grunge, ma apprezziamo tanto altro. Non si può dire che ci siano artisti di vero riferimento, ma, ascoltando i nostri pezzi, è chiara l’influenza dei generi che abbiamo citato sopra…

Come vedete la musica in questo contesto socio culturale?

Cosa è la musica oggi? un bene di consumo. Viene “usata” e messa da parte con grande velocità e facilità, come un banale oggetto quotidiano. Questo spesso porta chi produce musica, ho usato produce in modo crudo apposta, a fare pezzi stagionali, del momento; nati per colpire un mese e finire in soffitta. Noi ricerchiamo tematiche introspettive, testi e brani che possano accompagnare chi ascolta in quei momenti in cui fa i conti con se stesso, in negativo ma anche in positivo. Quando si analizza, quando sente vibrazioni particolari dentro di sé…le stesse che sentiamo o abbiamo sentito noi mentre componevamo.

Civins