Intervista – Domande “sComode” ai Capitolo 21

Sono in radio e su tutte le piattaforme di streaming dal 16 ottobre 2020 con il loro singolo “Pareti Blu”, un brano dalle sonorità rock che attinge parole e sensazioni di due amanti “a confronto” con cui il duo toscano Capitolo 21 ci raccontano una storia d’amore e d’odio. Vi proponiamo l’intervista che hanno rilasciato per AgorART.

Come nasce il vostro singolo “Pareti Blu”?

Ci piace pensare che le canzoni (non tutte) al di là del testo che si presenta diretto nascondino cose un po’ più profonde, è un po’ così anche per Pareti Blu. Il pezzo è nato durante il periodo del lockdown e le sensazioni che ci hanno portato a scriverlo sono state sicuramente instabilità, paura e anche un pizzico di claustrofobia. Abbiamo cercato di creare un qualcosa di positivo passando attraverso quelle sensazioni apparentemente negative e da lì è nato tutto. Abbiamo costruito una storia in grado di poter spiegare un concetto semplice, ovvero che tutti abbiamo sempre bisogno di una mano, inutile chiudersi in se stessi, facciamo solo peggio. Reagire è la parola d’ordine.

Cosa volete portare al pubblico con questo singolo?

Bella domanda. Difficile dirti di cosa abbia realmente bisogno il pubblico oggi e di conseguenza è anche difficile dirti cosa realmente vogliamo dare, ma proveremo a darti una risposta. Nella nostra testa portiamo avanti il nostro credo, ovvero che con la perseveranza e con il buon lavoro i risultati in qualche modo arrivano sempre. È difficile dirti perché tu debba ascoltare i nostri pezzi, non ti diremo mai perché sono belli, ma probabilmente ti diremo che potrai trovare due ragazzi che mettono l’anima in quello in cui credono, cercando di trasmettere tutto quello che c’è da trasmettere. Noi ci siamo e ci proviamo. Il tutto sempre divertendosi, ovviamente.

Parlateci un po’ di voi, come nasce la vostra passione per la musica?

Nasce da bambini. Entrambi spinti dai nostri genitori che alla fine sono i nostri principali produttori. Senza di loro probabilmente non saremmo mai arrivati a questi piccoli traguardi. Quello che stiamo vivendo noi è per loro stessi un piccolo sogno. Ma per tornare alla domanda non lo facciamo per loro, lo facciamo perché sentiamo di poter dare qualcosa al mondo e sopratutto a noi stessi. Ci piace l’idea di lasciare una traccia indelebile in questo mondo, una cosa che sarà per sempre.

Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Ce ne sono tanti, difficile dirtene qualcuno. negli anni anche le nostre idee sono mutate e di conseguenza anche dei punti di riferimento, ma proviamo a dirtene un paio. Cesare Cremonini lo stimiamo molto, musicalmente lo consideriamo uno dei top in assoluto pero lo apprezziamo di più per il suo modo di esprimere a parole le sue storie, leggere e di impatto sempre. Sempre italiani sicuramente Ligabue, Lucio Dalla, Battisti e buttiamoci in mezzo anche la PFM. Stranieri sono tanti, partiamo dai Muse fino ad arrivare ai The Killers o anche agli M83.

Come vedete la musica in questo contesto socio culturale?

La vediamo duramente colpita e fa male. In questo periodo stiamo uscendo con dei singoli e abbiamo in programma un album che però ti diciamo la verità, non lo stiamo vivendo come sempre. È un po’ agrodolce la situazione. I live mancano come l’aria. Speriamo di poter tornare tutti al più presto alla “normalità”, che tra un po’ dovremo ristudiare il significato di questa parola per sfruttarne a pieno le sue potenzialità.

Civins