Intervista – Domande “sComode” ai Cécile

Il 17 settembre 2021 è uscito l’Ep d’esordio del gruppo toscano Cécile, “La Fine della Festa”. Cinque tracce che sono appunti rubati all’adolescenza del duo musicale, Tommaso Mori e Stefano Sestani, che ne parlano in quest’intervista rilasciata per AgorArt.

Come e perché nasce il progetto Cécile?

Cécile è frutto di un’urgenza espressiva e una tensione artistica che ha unito in primis me e Tommaso, e in seguito tutte le persone che hanno collaborato a questo EP. Avevamo bisogno di un “luogo” in cui esprimerci liberamente attraverso la musica, e dal momento che non ne trovavamo uno, ce lo siamo creati da solo. Cécile è questo: un gruppo, un collettivo ma anche una zona franca in cui evadere momentaneamente dalla quotidianità e ritrovare le energie facendo musica.

Dove nasce l’idea dell’EP?

L’EP nasce dal bisogno di gettare il cuore oltre l’ostacolo: suoniamo insieme dal 2018 ed era arrivata l’ora di pubblicare almeno cinque delle decine di brani che abbiamo composto in questi anni. Sentivamo di dover dare un ultimo saluto al passato per volgere lo sguardo e andare avanti, aprendo così un nuovo capitolo di Cécile.

Da dove viene il titolo “La fine della festa”?

Volevamo mettere la parola “fine” nel titolo ma senza essere catastrofici. Del resto, la tematica comune a tutti i brani è proprio la fine: che sia dell’adolescenza, di una relazione o di un periodo della nostra vita. Abbiamo optato allora per questa immagine da un lato malinconica e desolante (la fine) e dall’altro invece vitale e spensierata (la festa) per catturare lo spirito di queste cinque canzoni felicemente arrese.

Quale brano credete vi rappresenti di più e perché?

Probabilmente è “Primo Notturno”, in quanto è stato un brano in cui non ci siamo posti assolutamente limiti e abbiamo deciso di spaziare tanto quanto desiderava la nostra vena compositiva. Abbiamo infatti unito tante tensioni diversissime tra loro nel pezzo: trap, alternative rock, dream pop, spoken word e synthwave, assecondando tutto quello che ci veniva in mente e cercando la formula più adatta per amalgamare al meglio il tutto.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Nel futuro prossimo vogliamo far uscire un altro EP per così concludere il nostro piccolo romanzo di formazione nel mondo musicale. Ci siamo già messi al lavoro: sarà un lavoro diverso rispetto a “La Fine della Festa” ma allo stesso tempo complementare dove vogliamo far uscire la nostra anima più alternative rock.

Com’è poter tornare alla “normalità” dopo due anni di buio?

Un gran sollievo, anche se tutta questa situazione purtroppo non è ancora definitivamente finita. Siamo arrivati alla luce in fondo al tunnel e, per quanto ci riguarda, non vediamo l’ora di fare quell’ultimo passo che ci separa dall’uscita e così tornare a fare live e jam.

Civins