“Ramon” è terzo album dei Muga, band alternative grunge. Un insieme di dieci tracce auto prodotte dai testi significativi e arricchito da due tracce strumentali. E noi di AgorArt abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro in quest’intervista.
-Come nasce il vostro disco “Ramon”?
RAMON nasce dopo una sessione di improvvisazioni durata circa 3 – 4 anni, abbiamo cominciato nel 2015 per gioco, ma ci abbiamo preso gusto, la “cosa” funzionava e ci divertivamo un sacco, così ci siamo ritrovati con un sacco di materiale e quindi ad un certo punto abbiamo deciso di smettere e lavorare su ciò che ci interessava di più di tutte quelle registrazioni. Nel 2019 abbiamo estrapolato i vari riff e melodie vocali, poi abbiamo registrato il tutto con i nostri mezzi e dopodiché abbiamo dato un senso alla musica richiamando dei testi inerenti al periodo che stavamo vivendo in quel momento, un connubio tra istinto musicale ed esperienze di vita.
-Quale brano sentite più vostro e perché?
SLAVE, perché all’interno del brano c’è di tutto, riff potenti, cose strane che non sappiamo come ci vengano fuori, melodie urlate, psichedelia, una mare di situazioni in un solo brano. Forse perché siamo così noi.
-Parlateci un po’ di voi, della vostra musica.
Noi abbiamo cominciato singolarmente e per qualche strano caso, militando in varie band, ci siamo trovato bene ed abbiamo deciso di fondarne una nostra perché c’è del feeling e poche parole, si suona e non ci si dice un cazzo e soprattutto se si cerca di andare in una direzione, prestabilita, non ce la si fa, alla fine vince sempre l’istinto, per questo non capiamo mai che tipo di genere facciamo, è un miscuglio di tutto ciò che ci piace, Grunge, Punk, Prog.
-Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Sicuramente su tutti, soprattutto agli esordi, Alice in Chains e Tool.
-Quali sono i vostri progetti futuri?
Quest’anno celebreremo il decimo anniversario e stiamo cercando di preparare una chicca e poi, ovviamente, stiamo già lavorando ad alcuni nuovi singoli.
Civins